martedì 18 febbraio 2014

Recensioni: ragù di soia by Natura Nuova Bio

Rieccoci con l'atteso momento delle recensioni, che presto avrà una voce nel menu in alto, così potrete trovarle più agevolmente! Inoltre, l'appuntamento con le recensioni sarà fisso al martedì, quindi... stay tuned!

Oggi voglio parlarvi di un prodotto che si può facilmente trovare al supermercato, nel solito reparto frigo accanto a tortellini e rotoli di pasta sfoglia: il ragù di soia di Natura Nuova Bio
Pur non mancandomi la carne, uno dei piatti (forse l'unico) di cui sento più la nostalgia è il ragù alla bolognese, da abbinare a lasagne o tagliatelle. Finché sono stata in Scozia ho consumato vagonate di Quorn Mince (la "carne" trita), ma qua in Italia, com'è noto, il Quorn non esiste... ecco quindi che mi viene in soccorso Natura Nuova Bio con la sua vaschetta di sugo alla soia, sufficiente per condire circa due piatti di pasta
Sull'etichetta viene esaltato l'apporto proteico, fantastico! Ma il gusto? Ecco la mia opinione.

La questione è questa: io apprezzo gli sforzi di Natura Nuova Bio, credo sia la marca più popolare in Italia quando si tratta di bio-prodotti da frigo nei GDO, e questo merito certo non glielo tolgo.
Il problema di questo brand, come praticamente di un buon 70% di altri marchi italiani (mal comune, mezzo gaudio), è che pare che il gusto, quello gratificante, se lo siano dimenticati in cantina. Non parlo solo del ragù in questione, ma anche delle crocchette, delle polpette, del cous cous etc. 
Però, visto che stiamo parlando del sugo, è doveroso menzionare il suo di problema: non sa di nulla, o per lo meno non sa di ragù! E' dolciastro e stomachevole e la cosa peggiore è che di soia tritata ce n'è dentro davvero pochissima, tanto da risultare invisibile.  
Considerando il costo totalmente sproporzionato rispetto alla quantità (2,89 euro, praticamente 3), lo trovo avvilente, quasi una beffa. Mangiare bio, vegetariano o vegano non significa mangiare insapore o, addirittura, male. Le papille gustative le abbiamo ancora, non è che scegliendo di rinunciare alla carne abbiamo detto "si al polistirolo". Ecco perché quando tentiamo di convincere amici e parenti che la nostra scelta è giusta spesso veniamo derisi! Sì, perché questo è il classico prodotto che, se fatto assaggiare alla mamma, al papà o alla nonna che osteggiano la nostra scelta, li farà esclamare: ma chi te l'ha fatto fare? 

E poi basta con questa scusa del bio che costa tanto, io non vedo una qualità superiore che giustifichi tutti questi euro per pochi grammi di prodotto. Il Quorn (ma anche il ragù di soia di Alpro) costa molto meno e quando lo si mangia si è felici, perfino quando si è onnivori! 
Infine, se devo spaccare il capello in quattro, per i fatti miei so cucinare molto meglio (con ingredienti freschi) di questi preparati ipercostosi, e se non mi credete vi rimando a questo post.

Mi spiace, pollice verso per questo prodotto, risparmiate i soldi. 
Suggerisco a Natura Nuova Bio di migliorare la ricetta, mi propongo in prima persona per farlo al posto loro! 

Alla prossima!

2 commenti:

Gianluca Ingaramo ha detto...

Ho letto il post con divertimento, perché la stroncatura è stata molto netta, eppure altrettanto elegante. La domanda sorge spontanea: se non hai usato l'intero vasetto per la prova, che fine ha fatto la parte rimanente?

Jules ha detto...

Una domanda sagace e spinosa al tempo stesso. Non voglio risultare una sprecona, i soldi sono soldi, soprattutto di questi tempi, e il cibo è cibo (pensiamo alla fame nel mondo). La prima parte l'ho mangiata con la pasta, a naso tappato, dopo le prime forchettate. La seconda parte, dopo diversi giorni in frigo, è andata nel paradiso delle salse, da dove spero ci stia guardando in questo momento... ma sono convinta che ora lì sia felice.