Lo sappiamo tutti, quando in una conversazione salta fuori che siamo vegani (e di solito non passa troppo tempo prima che la notizia si diffonda), collezioniamo reazioni differenti da parte dei nostri interlocutori. C’è chi ci ammira, chi ci fa domande, chi storce il naso e chi improvvisamente si preoccupa delle nostre proteine.
Personalmente, mi è capitato più di una volta di incappare in reazioni negative che andavano da “ahi ahi ahi, vegana, eh?”, a un più estremo “non dirmi che sei una di quei vegani rompico***oni che fanno due palle così a tutti”. Inutile dire che, oltre a lasciarmi piuttosto perplessa (per usare un eufemismo), tali comportamenti mi hanno anche fatto pensare “ma perché!?“.
Non serve essere Einstein per capire che questi atteggiamenti di scetticismo e chiusura totale sono principalmente legati al fatto che le persone non vegane basano il proprio modo di rapportarsi con noi su stereotipi desueti che ormai, a metà 2016, andrebbero chiusi a chiave nel baule dell’oblio.
Sarà un esempio un po’ eccessivo, ma è come se conosceste una persona tedesca e, una volta appresa la sua nazionalità, iniziaste a parlarle e a trattarla come se foste di fronte a un nazista.
Quello che non mi stancherò mai di dire è: primo, ognuno di noi è vegan in modo diverso; secondo, sì, di famosi “vegani rompico***oni” ne è pieno il mondo, e personalmente non solo me ne tengo alla larga, ma voglio dimenticarmi della loro esistenza. Il punto è che, di nuovo, non siamo tutti così. Ma questo chi non è vegano non lo sa, e quindi glielo dobbiamo far capire noi.
Ecco di seguito le tipologie di vegani.
- IL VEGANO ANIMALISTA - versione morbida
Questo è il prototipo di vegano universalmente conosciuto, ed anche il più apprezzato.
Il “vegano animalista morbido” è una persona che ama molto gli animali ed empatizza con le loro sorti. Per questo motivo si priva ogni giorno di carne, pesce, latte e derivati, uova, miele, lana, pelle, seta e in generale qualsiasi tipo di prodotto che coinvolga sofferenza/presenza animale (ad es. cosmetici, detersivi, procedimenti industriali, etc). Questa specie di vegano è anche contro zoo, circhi, parchi acquatici e qualsiasi altra forma di intrattenimento che ricorra agli animali.
Il “vegano animalista morbido” è in genere molto compassionevole anche nei confronti degli esseri umani, e si impegna per garantire un futuro migliore alla sua specie. Solitamente si distingue dal “vegano animalista estremo” (che vedremo poco sotto), perché non frantuma le palle di chiunque gli stia accanto con invettive velenose, insulti sgradevoli, auguri di morte e prese di posizione che lo rendono simile a un leader totalitarista. Il “vegano animalista morbido” cerca di diffondere informazioni e far capire le sue ragioni ad amici, parenti e conoscenti in modo intelligente e pacifico, fornendo prove concrete a favore delle sue tesi, e cucinando ottimo cibo vegan che faccia realizzare a chi gli sta intorno che “vegan si può”.
Per quanto riguarda il cibo, non è particolarmente fissato con il bio, l’integrale, l’olio di palma (purché etico) e qualsiasi cosa ruoti intorno al salutismo. Certo, se può evitare certi ingredienti lo fa, ma di solito se un prodotto è vegan, per lui è sufficiente.
- IL VEGANO ANIMALISTA - versione estrema
Il “vegano animalista estremo” è simile al “vegano animalista morbido” per i principi animalisti, ma presenta una fondamentale differenza: trovandosi più dalla parte degli animali che delle persone, odia la sua stessa specie in maniera quasi feroce, e vorrebbe che tutti diventassero vegani per imposizione (e, forse, torture). Il “vegano animalista estremo” non solo non ha simpatia per gli onnivori, ma non ne ha neppure per i “vegani animalisti morbidi”, che vengono accusati di essere troppo accomodanti e, di conseguenza, di costituire un ostacolo alla diffusione del veganesimo stesso. Per questo motivo le due fazioni si trovano spesso a discutere animatamente - su internet e non. Il motto del “vegano animalista estremo” è “il veganismo si deve imporre dalla nascita, senza se e senza ma”. E’ la specie di vegano più odiata, nonché quella che getta fango su tutta la categoria, facendola figurare come una manica di invasati tritamaroni sprovvisti di una qualsivoglia forma di umana comprensione.
Gli onnivori immaginano tutti i vegani come i “vegani animalisti estremi”.
- IL VEGANO SALUTISTA
Il “vegano salutista” è una tipologia di vegano che agisce più per il bene della propria salute che per risvolti animalisti o ambientalisti. Ovviamente, perseguendo un regime alimentare vegan (meglio conosciuto come “dieta vegetale-integrale“) contribuisce indirettamente al benessere degli animali e del pianeta, ma le due cose non rientrano strettamente tra le sue priorità. Il “vegano salutista”, infatti, non apprezza particolarmente essere chiamato “vegano”, perché vede il veganismo più come una questione etica; di conseguenza preferisce dichiarare di perseguire una dieta vegetale-integrale.
Il “vegano salutista” è generalmente una persona pacifica, i cui obiettivi sono quelli di coltivare uno stile di vita sano, fatto di cibo fresco (bio) e attività fisica. Di solito evita qualsiasi genere di prodotto raffinato e non biologico, e spesso si dà al crudismo, in modo da assumere tutti i nutritivi che Madre Natura gli offre senza comprometterli. Il suo eroe è il professor Berrino, seguito da Marco Bianchi.
- IL VEGANO ANIMALISTA - SALUTISTA
Il “vegano animalista-salutista” è una specie molto comune soprattutto in Italia, dove l’amore per gli animali va di pari passo con quello tipicamente italiano per il buon cibo. Questo tipo di vegani combina le caratteristiche dei vegani animalisti (morbidi o estremisti) con quelle dei vegani salutisti. Anche se questa combo sembra essere del tutto innocua, cela un lato oscuro: spesso la passione per il mangiar sano si trasforma in un’ossessione, e gli individui che seguono questo stile di vita diventano ostili nei confronti degli altri tipi di vegani che non mangiano secondo gli stessi principi.
In particolare, in più di un’occasione, i “vegani animalisti-salutisti” hanno dichiarato di rabbrividire davanti a vegani che consumano surgelati, biscotti contenenti olio di palma (etico), olio di cocco, e prodotti non integrali. Dopo i “vegani animalisti estremisti”, sono la seconda categoria di vegani più impopolare.
- IL VEGANO AMBIENTALISTA
Il “vegano ambientalista” è colui che è diventato vegano per salvaguardare il pianeta. Egli infatti è conscio che gli allevamenti intensivi costituiscono il problema principale quando si parla di cambiamento climatico, e il suo obiettivo è quello di abbassare la domanda mondiale per ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Per questo, spesso, sceglie di fare la spesa secondo i dettami del “chilometro zero“.
E’ colui che chiude il rubinetto quando si lava i denti, che non lascia mai le luci accese senza motivo, che fa la raccolta differenziata senza esclusione di colpi, che usa solo carta riciclata e in generale, se gli è possibile, opta per pannelli fotovoltaici e qualsiasi tipo di energia pulita.
Posto che tutte le cose appena elencate dovrebbero essere alla base della vita di qualunque cittadino coscienzioso, il vegano ambientalista è una spanna avanti agli altri, ed è anche il tipo di vegano - a parer mio - più completo.
Solitamente non si lancia in filippiche che fanno passare l’appetito, è anzi piuttosto mansueto e saggio… finché non lo si provoca.
Leonardo Di Caprio è catalogabile come vegano ambientalista, anche se, per quanto ne so, per ora è solo vegetariano.
Insomma ragazzi, questo è quanto. Sicuramente mi sono scordata qualcosa, ma in linea di massima dovremmo esserci. Ovviamente, e lo sottolineo, non è che una categoria escluda l’altra, per esempio ci sono tanti “vegani morbidi” che sono anche ambientalisti, giusto per fare un esempio!
Prima di qualsiasi critica lamentosa, quindi, mi rimetto alla vostra intelligenza…
Spero che questa piccola “guida al veganismo” vi sia stata utile, e soprattutto abbia chiarificato le idee a chivegano non è!
Alla prossima!
ma se io sono quella animalista morbida, posso odiare comunque la razza umana? ditemi che posso per favore : D
hahah certo! ;P
anch’io concordo con Clara ;) animalista vegano morbido con tendenze misantropiche :3 specie contro chi ritiene che in fondo basti discuterne, e per magia ammazzare e torturare animali (o persone) sia una cosa accettabile!
“l’emivita del “vegano animalista morbido” (mai conosciuto)” scusami? E su quale blog stai scrivendo allora? E perche’ lo segui se vegano non sei?
“dura poco e si trasforma rapidamente in una categoria estrema.” Ma per piacere. Se fosse vero quello che dici non saresti qui.