Essere food blogger, per di più vegan, a volte è davvero un lavoro duro. Oddio, non lo considererei un lavoro, però sicuramente è un compito che affronto con responsabilità e senso del dovere. Del tipo che quando ho organizzato la mia vacanza a York, prima ancora di prenotare il Bed & Breakfast, ho controllato quanti ristoranti vegani esistessero, e se avessero una buona reputazione tra i vegani made in UK. Perché, sì, il cibo è una cosa seria, e ovunque viaggi un vegano, ci deve essere per forza del buon cibo, altrimenti che senso ha?
Non so se questo post potrà mai esservi utile, però ci tengo a condividere con voi la mia esperienza vegan-gastronomica in quel di York, si sa mai che un giorno decidiate di fare un viaggio a Londra, e da Londra decidiate poi di spostarvi a York (in treno distano circa 2 ore) e provare qualcuno dei posti in cui sono stata…
Prima di partire, avevo chiesto al gruppo di vegani edimburghesi su Facebook se avessero consigli su ristoranti vegan in quel di York. Mi sono stati consigliati tre posti: Goji, El Piano e Bicis Y Mas, tutti diligentemente appuntati nella mia agenda. Ma York non è certo una metropoli (anzi, neppure una città, direi una cittadina), quindi al terzo giorno abbiamo deciso di fare una capatina alla vicina Leeds, decisamente più grande e caotica, dove sono riuscita a scovare un altro bel posto, il Global Tribe Café. Ora vi parlerò di tutti questi posti!
Giorno 1 - Goji (York) ****
Goji è sicuramente uno dei ristoranti vegani migliori che abbia mai provato in vita mia, o forse direttamente il migliore, battendo anche quelli nostrani. E’ situato nel centro di York e si snoda attraverso tre piani. Il menu è variegato e ricco di opzioni vegetariane e vegane, con prevalenza di queste ultime. Tutto viene cucinato sul momento, e si può scegliere se mangiare nel ristorante o optare per il take-away. La scelta è ampia e si va dalle insalate di cous cous a piatti più particolari, come quello per cui ho optato io, l’hotdog vegano con tutti i condimenti del mondo (e i cetriolini!). La cosa più strabiliante di questo posto è però l’impressionante numero di torte vegan tra cui scegliere, il non plus ultra per tutti i vegan foodie del mondo. Particolare menzione va all’impiattamento, sempre molto curato e artistico! Siamo tornati da Goji 3 volte in 5 giorni, segno di un evidente, quanto spassionato apprezzamento. Darei loro 5 stelle, ma sono fermata da un fattore che tengo comunque in considerazione quando mangio fuori: il servizio. Fare aspettare 30 minuti per avere il solo tè mi sembra eccessivo, e aspettarne altri 30 per mangiare (quindi un’ora di attesa) fa scendere un pochino la qualità di un ristorante che altrimenti sarebbe eccezionale.
Consigliatissimo!
Giorno 2 - Bicis Y Mas (York) **
Per qualche strano motivo, a York aleggia una strana ossessione per le biciclette, che vengono vendute in negozi che, oltre a ciò, fungono anche da caffetteria. Il motivo per cui questo accada mi è oscuro, ma insomma, facciamocene una ragione. Bicis Y Mas è uno di questi, e mi era stato ventilato come “una spanna sopra El Piano”. In realtà non è un ristorante vegano, ma un normalissimo bar con 2-3 opzioni vegan nel menu, tra cui l’English Breakfast vegan, un panino chiamato Jackfruit e il Dahl, un piatto thai a base di lenticchie e spezie. Non essendo io interessata alla colazione inglese, ed essendo il Jackfruit non disponibile quel giorno, ho ripiegato sul Dahl, non con troppa contentezza. Il perché è presto detto: avrei potuto mangiarlo in qualsiasi ristorante thai di qualsiasi altra città. Oltre alla povertà del menu, anche stavolta il servizio non ha brillato granché. Dopo aver chiesto due fette di pane abbiamo aspettato 15 minuti, per poi scoprire che se l’erano bellamente scordato… mah! Siamo andati via senza dessert, perché non c’era (gravissimo!), motivo per cui siamo tornati poi da Goji…
Ecco, non vi consiglio questo locale, c’è sicuramente di meglio in giro!
Giorno 3 - Global Tribe Café ***
Il Global Tribe Café si trova nel centro di Leeds. Non è facilmente individuabile, ma il fatto che sia ubicato sopra l’omonimo negozio di cristalli (robe new age…), sicuramente aiuta.
Il ristorante è piccolo, ma molto carino, con un’ampia e particolare selezione di tè e infusi, e con la cucina bella in vista (l’opzione preferita di chi non ha niente da nascondere). I ragazzi che ci lavorano sono lo stereotipo tipico del vegan un po’ freakkettone: magri, con i dreadlocks, i vestiti etnici e gli occhiali. Probabilmente quando la gente pensa ai vegani, questa è l’immagine che ha in mente, haha.
Parlando di cibo, ho ordinato la combo “zuppa del giorno in formato mini” + una focaccia “Ploughman’s”, un tipo di panino britannico che di solito comprende formaggio, pomodoro, lattuga e qualche salsa. Il panino andava bene, non mi è chiaro che tipo di formaggio vegan abbiano usato, ma era molto buono (la focaccia invece un po’ moscia), il resto nì. Non voglio essere cattiva, ma la “zuppa” - sempre che così la si possa definire - è stata veramente terribile. Una ciotola contenente acqua bollente dal colore torbido, contenente un paio di broccoli e penso del cavolo. Non esattamente il massimo. Per fortuna si sono riabilitati con il dessert, che comunque per essere una cheesecake di “cheese” non aveva granché. Sicuramente un ottimo dessert raw a base di cocco, ma decisamente non formaggioso. Comunque buono, se lo chiamassero diversamente penso ci guadagnerebbero :P
Nel complesso il posto è valido, e vi direi di provarlo nel caso capitiate dalle parti di Leeds. Solo ricordatevi di stare lontano dalle zuppe se non volete andare via con un brutto ricordo!
Giorno 4 - El Piano *****
El Piano è stato il locale più sorprendente fra tutti. Ottimo servizio, staff molto cordiale e disponibile, prezzi onesti, cibo originale, dai sapori spagnoleggianti, ma nemmeno troppo. Ovviamente vegan.
Questo locale, situato a pochi metri da Goji, non è solo un ristorante vegan, ma anche un B&B e un luogo in cui vengono tenuti corsi di cucina vegan (ci sono anche i libri di ricette in vendita). Il locale è molto caratteristico, con un bel pianoforte a coda (quello che dà il nome al posto) al piano superiore, dove ci hanno fatto accomodare.
Abbiamo entrambi ordinato dei piatti “compositi”, nel senso che includevano un piatto caldo principale, delle frittelle e un’insalata a scelta. Io ho optato per quelle che si sono rivelate a tutti gli effetti delle polpette di soia al sugo, seguite da frittelle di granturco e da un’insalata di patate. Tutto ottimo, gusto impeccabile e ricette creative! A strabiliarci, però, sono stati i dessert: una mousse al cioccolato a base di tofu (di cui mi hanno fatto prendere la ricetta), cremosa e corposa, e un tiramisù vegan al bicchiere. Entrambi promossi a pieni voti!
Se capitate a York, questo è assolutamente un must da visitare!
Ok, le mie cronache vegane di cucina vegana si fermano qui.
In generale, posso dirvi che essendo abituata al grigiore degli edifici edimburghesi e alla loro goticità, ho molto apprezzato i giorni spesi a York, una cittadina molto carina, piena di negozi, tranquilla e pacifica, dove le case hanno del colore ed esistono fruttivendoli non dico a ogni angolo, ma quasi (quindi è un problema della Scozia… :P). Senza contare che, a quanto pare, York è la capitale inglese del cioccolato (la fabbrica storica in città è stata poi acquisita da Nesltè, purtroppo), e sa Dio il cioccolato che ci siamo scofanati, haha!
Questo per dire che se abitate in UK e volete farvi una gitarella di qualche giorno, è sicuramente una destinazione che consiglio! Se invece siete in viaggio in UK dall’Italia… beh, ve la consiglio lo stesso! :P
Alla prossima!
Reportage elegante e famelico. Peccato per la zuppa, in genere dovrebbe essere un cavallo di battaglia per i locale vegan, ma quando si vuole strafare con i sapori, capitano anche le brodaglie (i miei tentativi col ramen mi insegnano).
Pensavo che avresti potuto aggiungere anche un accenno sui prezzi, intesi come “poco, giusto, troppo”, anche per capire quanto l’ideologia (stile?) vegan sia inserito nel contesto Yorkese.
Magari ci fossero recensioni così anche su Tripadvisor :)
Purtroppo non posso riportare i prezzi per un paio di fattori cruciali:
- il mio ragazzo ha pagato quasi sempre per me e da cavaliere non mi ha mai mostrato gli scontrini
- le volte che ho pagato io non ho mai tenuto i vari scontrini e conti, anche perché abbiamo provato cosí tante cose che non mi sono certo preoccupata di tenere il conto :P
Dovrai accontentarti!