L’amore ai tempi del veg*ismo parte II: “per te diventerò vegan!”

Ah, l’amore, questo folle sentimento che…” diceva una famosa canzone di Lucio Battisti, con la quale - credo - tutti possiamo concordare, chi più, chi meno. Spesso anche le scelte che compiamo sotto i suoi effetti risultano altrettanto folli, e non è che ci si possa fare molto. Lo saprete anche voi immagino, quando si è innamorati, o perfino solo infatuati, si farebbe qualsiasi cosa per la persona che vorremmo avere accanto. Perfino diventare vegan, quando fino al giorno prima ci si inquartava di bistecche, bacon e uova strapazzate.

Amore veganoMi piacerebbe analizzare questa particolare casistica, perché la trovo abbastanza curiosa.
Supponiamo voi siate vegetariani, o addirittura vegan, e conosciate una persona che vi piace, e a cui voi piacete. No, se ve lo state chiedendo, non sto parlando di me. Dicevo, questa persona ha tutto quello che potreste desiderare, è davvero perfetta sotto ogni punto di vista: guardate gli stessi film, ascoltate la stessa musica, condividete gli stessi valori. Ma mangia carne. E non è una di quei fantomatici individui che dichiarano “Io? La carne? Per carità, solo una volta a settimana!”, ma è una di quelle che, cavolo, ci da dentro alla grande. Questo significa che in una cena a due, vi ritrovereste con portate molto diverse (del tipo, voi con tofu, hummus e un’insalatina, e la vostra controparte con una fiorentina alta 5 cm); che in caso di ipotetica convivenza dovreste confrontarvi con cucine (e odori) differenti; che le vostre spese al supermercato non si incontreranno mai; che al momento di un romantico bacio, vi ritrovereste a dover apprezzare l’altrui alito all’aroma di carne alla griglia e salsa barbecue.

Ovviamente c’è chi ci passa sopra, soprattutto se la trasformazione in veg* è avvenuta a coppia già formata, ma quando si tratta di ricominciare tutto a partire dalla frequentazione “basic”, non è poi così semplice. Ma attenzione, non tutto è perduto. L’altra persona, per impressionarvi, salta su con l’idea “diventerò veg* per te”. Il che significa un passaggio da 100 a 0 a tempo record.
Sì, perché c’è gente che non ha tempo per il cambiamento, lo vuole adesso, subito, in modo immediato. Quindi si passa dal bacon per colazione al latte di soia. E tutto questo per voi, solo per voi, perché voi valete! Se l’altra persona non vi avesse conosciuto, probabilmente l’idea di abbandonare le sue abitudini alimentari non l’avrebbe mai sfiorata, ma diamine, ora ci siete voi nella sua vita e quindi tutto è in discussione.

Nella mia vita ho conosciuto diversi ragazzi che dichiaravano di essere vegetariani perché la loro ragazza era vegetariana, ma quando poi uscivano in gruppo, olé, alle ortiche il vegetarismo, viva cotoletta e patatine. A me queste cose hanno sempre lasciato un po’ perplessa e, sinceramente, non le approvo.

La mia idea è che il veganismo, ma anche il vegetarismo se si arriva da una consolidata abitudine onnivora, sia una strada dura da percorrere, che richiede molte rinunce e tanti cambiamenti nella vita sociale di tutti i giorni (al lavoro, con gli amici, in famiglia, etc). E richiede disciplina. Nutro già delle remore a proposito di chi lo fa per salute, perché qualche sgarro alla fine lo si fa sempre, figuriamoci se lo si fa “solo” per amore. Certo, c’è una buona possibilità che la persona in questione scopra un mondo nuovo, un mondo che le piace e in cui si sente a suo agio, e che decida di restare veg*. Ma cosa succederebbe se, per esempio, durante le prime fasi della frequentazione le cose dovessero precipitare e la frequentazione finire? La persona tornerebbe alle sue vecchie abitudini, rendendo il tutto una pagliacciata totale. Per come la vedo io, è molto carino che qualcuno voglia cambiare per amore di qualcun altro, ma senza convinzione, senza informazione, senza ideali, è molto difficile che la scelta rimanga definitiva. Per farla breve, io a queste cose non credo.

E attenzione, non sto dicendo che solo perché io non ci credo queste cose non possano verificarsi. Semplicemente le trovo poco realistiche, un po’ come quei film in cui due sconosciuti si innamorano perdutamente dopo aver preso l’ascensore insieme.
Lo so, lo so, molti di voi diranno “ma in fondo che importa come ci si arriva? L’importante è arrivarci, l’importante è che una persona in più su questo pianeta abbia rinunciato alla carne”, e sarà pure così, certo. Ma tutte le casistiche che hanno come fondamenta dei Mikado sono per natura poco longeve e, di conseguenza, inutili.
Come dicevo poco sopra, il discorso è diverso quando la coppia è già formata: se i due stanno insieme da tempo e condividono la quotidianità, nel momento in cui uno dei due diventa vegetariano/vegano, è abbastanza naturale che magari anche l’altro, a un certo punto, si converta. Ma i presupposti sono diversi, almeno per come la vedo io.

E voi cosa pensate della faccenda? Credete nel potere dell’ammmore alle prime fasi per invogliare qualcuno a diventare veg*? Vi è mai capitato di incontrare qualcuno così? Fatemelo sapere in un commento qui sotto o sui social!

Alla prossima!

3 thoughts on “L’amore ai tempi del veg*ismo parte II: “per te diventerò vegan!”

  1. Sicuramente molte di queste esperienze di veg per amore sono effimere, ma chissà che in alcuni non germogli qualche seme destinato a diventare albero!
    Non ho esperienza in questo senso, però posso dirti che nemmeno la convivenza tra un veg e un onnivoro è semplice, anche quando si sta insieme da tanto; non è così naturale per l’altro accogliere il veganesimo, almeno per quella che è la mia esperienza: il mio compagno infatti è onnivoro, stiamo insieme da più di otto anni, conviviamo da 3 circa e da 1 anno, più o meno, sono vegana, lui no e non mi sembra affatto intenzionato a esserlo, per lo meno non in un prossimo futuro.
    So che tanto persone vivono la nostra stessa situazione, ogni tanto mi piacerebbe parlarne con qualcuno, sopratutto per scambiarci consigli, finora però ho incontrato solo vegan che hanno avuto esperienze negative in passato e idem per gli onnivori (ma brevi e senza convivenza e cmq si erano conosciuti quando già uno dei due era vegan e l’altro no), e poi vegan/ onnivori che non intraprenderebbero relazioni “miste”.
    Io ed il mio compagno siamo innamorati, a volte mi sento molto frustrata e soffro per la sua mancanza di empatia e per il suo specismo, però ci amiamo davvero, abbiamo affrontato moltissimo assieme e per me è fuori discussione lasciarlo, per cui abbiamo cercato e ancora cerchiamo modi per far sì che veganismo e onnivorismo convivano senza stress.
    Per noi è stato importante stabilire delle regole, è uno dei pochi consigli che ho trovato in rete (blog inglesi): essenzialmente gli ho spiegato che non avrei né acquistato, né cucinato nulla che non fosse vegan; la cucina però rimane condivisa, nel senso che può comprare e cucinare quello che vuole; inoltre laddove esista l’alternativa vegan che a livello di gusto non comporta sacrifici per lui (biscotti, piadine, maionese, pesto, salsine e creme dolci o salate ecc)prediligiamo quella.
    In casa la dispensa, il frigo e il freezer sono al 90% vegan perchè di solito mi occupo io della cucina, lui è più pigro, non ama cucinare e non ne ha voglia sostanzialmente, quindi nonostante la nostra regola principale, finora in pochissime occasioni si è cucinato da solo qualcosa di non vegan e poche volte ne compra. Perciò quasi sempre condividiamo un pasto vegano; quando mangiamo fuori invece ognuno sceglie per sé chiaramente, ma lui si preoccupa sempre che ci siano alternative anche per me al ristorante.
    Nonostante tutto però ogni tanto le discussioni ci sono, sopratutto perchè lui pur capendo benissimo le mie motivazioni, non le condivide e ogni tot si stufa di mangiare vegan (anche se facciamo un’alimentazione varia, mi sforzo di preparare cose che a lui piacciano - tantissimi tipi di verdure aimé non li mangia -, amo sperimentare in cucina, ho 1000 ricettari da cui traggo spunto ecc.) e si innervosisce, ma cmq non si stufa abbastanza da superare la sua pigrizia culinaria, a un certo punto se ne rende conto e torna la calma; questa situazione però si ripete ciclicamente ogni tot mesi, è snervante e vorrei trovassimo una soluzione definitiva.
    Spero di essere stata utile a qualcuno e se là fuori qualcun altro, che sta leggendo, vive in una famiglia veg-omni si faccia avanti, mi piacerebbe molto condividere opinioni, idee e esperienze!

    1. Bellissimo commento Eleonora, ti ringrazio molto per aver condiviso con noi la tua esperienza! Mi rendo conto che possa essere difficile, ecco perche’ io, allo stato attuale di cose, non riuscirei mai a frequentare un onnivoro… vivendo con un vegano e apprezzandone i pregi, non credo che in caso di convivenza potrei tornare con qualcuno che magari a colazione inizia la mattinata con uova fritte e pancetta (come mi e’ successo in passato con altri coinquilini)… per me sarebbe tremendo! Quando le coppie sono gia’ formate e si vive una situazione come la tua… e’ dura! Soprattutto quando sai che il tuo compagno non supporta o condivide le tue motivazioni, che per te sono importanti… :(
      Quali sono i blog inglesi su cui hai trovato info?

      1. Non ricordo esattamente i nomi dei blog, scusami! Però se cerchi “omni-vegan family” o “multivore family” trovi i blog che dicevo e anche vari forum dove si parla di famiglie con stili alimentari (e non solo) diversi :)
        Buone vacanze invernali :)

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