Ricette: farifrittata 2, il ritorno

Buongiorno a tutti!
Mi rendo conto che ultimamente sto un po’ latitando, un po’ per i cambiamenti di cui ho parlato su Facebook, un po’ perché mi piacerebbe davvero molto scrivere recensioni inerenti ai vari prodotti che sto provando, il problema è che so che sono prodotti che in Italia non si troverebbero (neppure online), quindi non so come fare, argh!
Mentre cerco di riprendere il solito ritmo di “postaggio”, ecco che, incredibilmente, vi scrivo un’altra ricetta (ehi, mi è stata chiesta su Instagram, non è colpa mia! :D). Che poi, non è che sia proprio una ricetta, diciamo che è la condivisione del mio modo di cucinare un piatto vegan famosissimo e ultra-apprezzato: la farifrittata.

Ora, chi ha memoria storica di Guida Galattica per Vegetariani, ricorderà che avevo già scritto un articolo su questa pietanza. Però, da allora, ammetto di aver migliorato la ricetta, e mica poco! Pensate che ora è diventata una delle mie specialità di punta, roba che perfino mia madre si è piegata alla bontà di questo piatto.
Faccio un brevissimo “recap” per chi non si intende di cucina vegana: la farifrittata è una frittata senza uova. Somiglia alla frittata vera sia nell’aspetto che nel gusto e, credetemi, non ha nulla da invidiarle. Per il ripieno non ci sono regole da seguire: potete aggiungere davvero qualsiasi cosa vi piaccia, dalle patate (per una vera tortilla spagnola!) agli spinaci, dai sostituti della carne (es. il “finto” prosciutto cotto) ai formaggi vegan (come la Mozzarisella Fumè), passando per un numero indefinito di spezie e aromi. Insomma, dipende davvero dai vostri gusti.

IMG_2726Ma come si ottiene una farifrittata degna di questo nome? Fino a poco tempo fa ero convinta che ficcare tra gli ingredienti della panna di soia e usare non si sa quanto olio per aiutarne la cottura, fosse la chiave del successo. Invece non avevo capito nulla. Voglio dire, passi la panna di soia, se avete voglia potete ancora aggiungerla alla pastella. Quello che fa la differenza, invece, è proprio l’olio! Non so perché fossi convinta che ne servisse un’ingente quantità, fatto sta che i risultati erano buoni, ma non eccezionali. Da quando ho cambiato le dosi invece mi si è aperto un nuovo mondo e ora posso dire davvero di essere soddisfatta.
In due parole, ecco come la preparo:

- in una ciotola di ampie dimensioni verso in media 1 bicchiere e mezzo, o anche 2 (dipende da quanto è il ripieno), di farina di ceci, a cui aggiungo mezzo cucchiaino di sale, pepe a piacere, erbe aromatiche, mezzo cucchiaino di curcuma o un pizzico di zafferano, della noce moscata e, spesso ma non sempre, un po’ di paprika. A questo punto mescolo con una frusta tutti gli ingredienti secchi;
- aggiungo acqua nella stessa quantità della farina di ceci, quindi 1 bicchiere e mezzo, oppure 2, a seconda di quanta ne ho usata, e mescolo fino a che non ottengo una pastella liquida, omogenea e senza grumi;
- in base al ripieno scelto, decido sul momento se aggiungerlo direttamente alla pastella, oppure cuocerlo. Ad esempio, se volete fare una farifrittata di erbette, spinaci o patate vi consiglio di bollirli prima; nel caso di zucchine o altri vegetali che necessitino di un “sapore extra”, una saltata in padella non gli farà male (magari con un po’ di salsa di soia!);
- una volta che ho incorporato il ripieno alla pastella, amalgamo il tutto alla perfezione;
- in una padella antiaderente scaldo UN CUCCHIAIO d’olio evo. Vi sembrerà poco, ma è davvero la dose necessaria! Quando è bello caldo, verso il composto nella padella, che copro con il coperchio, e lascio cuocere per circa 8-10 minuti a fiamma medio-bassa;
- trascorso il tempo necessario per cuocere il primo lato, mi aiuto con un piatto e capovolgo la farifrittata, quindi lascio cuocere per altri 5 minuti, senza coperchio.

Et voilà, la farifrittata è è pronta! A questo punto non resta che servirla con una bella insalata verde o di pomodori, potete condirla con della salsa di aceto balsamico o infilarla in un panino da portare al lavoro/scuola.
E’ tutto, spero di esservi stata utile in qualche modo e, come sempre…

Alla prossima!

2 thoughts on “Ricette: farifrittata 2, il ritorno

  1. che buona che è! la mia preferita è con cipolla oppure con porro :D come tutte le ricette…più volte le faci più capisci il modo migliore per fare, e il risultato mi pare proprio ottimo :)

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