Buongiorno cari amici e amiche, fra pochissimi giorni sarà Pasqua e quindi oggi torniamo a parlare (sì, perché ne avevamo già parlato anche un anno fa) di agnelli.
Come ben sapete, ogni anno si compie l’ecatombe di agnelli e capretti in vista di questa festività, anche se c’è da dire che molte persone ormai vi hanno rinunciato. Vuoi per le numerose campagne di sensibilizzazione che da molti anni si stanno diffondendo attraverso i vari media, vuoi perché qualcuno ha iniziato a farsi un paio di domande in più, mettendo in discussione la tradizione.
Proprio in queste settimane, il ciclone Brambilla si è dato da fare anche stavolta per difendere i cuccioli ovini dalla consueta mattanza, organizzando manifestazioni per il centro di Milano e rilasciando comunicati in tv e su internet. Come al solito si sono sollevati polveroni, da una parte si hanno i difensori a tutti i costi della tradizione, dall’altra non solo coloro che hanno scelto una dieta vegetariana o vegana, ma anche moltissimi onnivori che, toccati, hanno deciso di risparmiare gli agnellini.
E l’articolo di oggi nasce proprio a partire da questo ultimo fatto.
Un mio contatto su Facebook aveva dedicato uno status alla questione, domandandosi/domandando: “perché se a Ferragosto mangio fettuccine e pollo arrosto, a Pasqua l’agnello no?”. In effetti, vista da fuori, con gli occhi di un non veg*/non animalista, la cosa potrebbe generare confusione. Ovviamente io, come tutti voi immagino, sono a favore delle decine di campagne di sensibilizzazione nei confronti degli agnelli (quella dell’OIPA intitolata “M’ama / Mi mangia” l’avevo trovata molto azzeccata), e mi auguro sempre che non scuota le coscienze solo a Pasqua, ma che accenda qualche lampadina un po’ più a largo raggio. Dall’altro lato, mi metto anche nei panni di un qualsiasi onnivoro che vede l’affissione in metropolitana, la jpeg su Facebook, o la Brambilla in tv che grida alla barbarie: perché a Pasqua non dovrei mangiare l’agnello, mentre tutto il resto dell’anno mangio polli, abbacchi, maiali e mucche? Sotto questa luce, l’intera campagna perde di forza, e forse anche un po’ di coerenza.
Per come la vedo io, l’ideale sarebbe promuovere le campagne di sensibilizzazione (che non siano “aggressive”, ma sempre molto intelligenti e mirate) tutto l’anno, per tutti gli animali, non solo per gli agnelli a Pasqua. In questo modo si sarebbe coerenti e, forse, si otterrebbero più risultati, senza far scattare il campanello della costrizione a Pasqua (perché è quello, purtroppo, il rischio che si corre). Ma mi rendo anche conto che, per quanto ci renderebbe felici, non si possono forzare tutte le persone a mangiare come mangeremmo noi veg*, quindi continuo a considerare la realizzazione di questo obiettivo un’utopia, ahimè.
In ogni caso, anche se forse a qualcuno potrebbe sfuggire il senso ultimo delle campagne di sensibilizzazione a Pasqua, questo esiste, ed è quello che ho cercato di spiegare anche al mio amico su Facebook.
Si fa più leva sugli agnellini e sui capretti a Pasqua per lo stesso motivo per cui, spesso, si tirano in ballo i bambini per sensibilizzare le persone su certe tematiche, come la fame nel mondo o la violenza domestica. I bambini sono intoccabili, nessuno dovrebbe mai permettersi di alzar su di loro un dito, e quando questi spiacevoli episodi succedono, l’opinione pubblica prova sdegno e li condanna duramente. Si cerca quindi di ottenere lo stesso effetto a Pasqua, perché alla fine si parla di cuccioli, di “bambini animali”, che vengono uccisi dopo pochissimo tempo dalla loro nascita per una tradizione culinaria, in parte legata alla religione, che ormai in tanti non condividono più. Perfino il Papa l’anno scorso aveva fatto appello alle coscienze dei fedeli perché non sacrificassero gli agnelli sulle loro tavole! E se lo dice il Papa, che è la massima autorità religiosa… insomma! :)
Spero che questo articolo possa aiutare a comprendere meglio il senso delle manifestazioni in difesa degli animali che si tengono a Pasqua, non solo quelle della Brambilla, ma anche tutte le altre!
E mi raccomando, se avete la chance di “illuminare” qualcuno in merito, non perdete l’occasione! Da qualche parte si dovrà pur iniziare, no? E Roma non è stata costruita in un giorno… eheh!
Alla prossima!