Risultati del sondaggio “Va’ dove ti porta il menù”: parliamone!

Amici e amiche, ora che il sondaggio settimanale “Va’ dove ti porta il menù” si è chiuso, possiamo tirare le nostre conclusioni.

Vi avevo chiesto, vista la situazione abbastanza grama in Italia, se preferireste che i ristoranti “normali” integrassero il proprio menù con *almeno* un’alternativa veg* (che dovrebbe essere prevista dalla legge in mense, ristoranti e ovunque si mangi “pubblicamente”), oppure se sareste più favorevoli al fiorire di posti specificamente vegetariani o vegani, dove si andrebbe a colpo sicuro, senza il rischio di incappare in brutte sorprese.
Avevo anche dato a voi l’opportunità di proporre una via totalmente diversa da quelle elencate, nonché l’opzione che, in sostanza, diceva “chissenefrega dei posti pubblici, io mangio a casa e mangio meglio”. Beh, per fortuna o purtroppo, queste due vie sono state completamente ignorate :D

Ebbene, popolo di internet, vegetariani galattici, il dado è tratto. Ecco chi ha vinto, con una percentuale oserei dire schiacciante!

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La maggioranza di voi ha parlato e ha dichiarato di preferire che i ristoranti “normali” integrino i loro menù con alternative veg*, in modo da non farci sentire dei disadattati sociali. In effetti, veniamo invitati spesso a pranzo/cena fuori, non solo per motivi personali, ma anche lavorativi. Sono sicuramente situazioni a cui non ci si può sottrarre e in cui è meglio dare un’immagine di noi non troppo difficile, perché potremmo fornire un’impressione negativa al nostro interlocutore. In questo senso, aprire il menù e trovare un’ottima alternativa veg* ci caverebbe da parecchi impicci e noi saremmo dei commensali felici (o quanto meno, più soddisfatti del solito).

Dall’altro lato, però, ci sono molti veg* che dicono “non riesco a mangiare cibo che è stato preparato nella stessa cucina in cui hanno cotto carne o bollito aragoste vive”. Questo è un punto importante, a cui dedicherò un articolo settimana prossima: “vegan”, infatti, non coincide con “cruelty free”. E’ vero che sopravvive chi sa meglio adattarsi (io la chiamo “filosofia da scarafaggi”), ma ricordo un vecchio scambio di messaggi con un utente che difendeva proprio questa posizione, e in tutta onestà, per quanto prediliga l’essere accomodanti, non me la sento di bocciarne la validità. Capisco quindi come, seppur in percentuale ridotta, alcuni abbiano votato l’opzione inerente alla nascita e diffusione di più ristoranti vegetariani/vegani. Anche qua, però, c’è qualcosa che non mi torna completamente: il rischio che secondo me si va a correre in quest caso è quello di una progressiva “ghettizzazione”. Come se vivessimo in un mondo parallelo dove ci troviamo fra di noi, parliamo fra di noi e mangiamo in posti dedicati solo a noi (non che gli onnivori si troverebbero esclusi, però lo sappiamo tutti che un onnivoro difficilmente entrerebbe di sua spontanea volontà in un ristorante veg*).

Cosa pensate di tutta questa storia? Qual è il vostro punto di vista sulla questione? E cosa ne pensate della “ghettizzazione” di cui parlo?
Lasciate come sempre un commento qua o su Facebook e ne parliamo!

Alla prossima!

2 Comments

  1. Io è da poco che ho escluso alimenti di origine animale e quindi magari è diverso. Soprattutto all inizio è difficile perché socialità nella nostra società coincide con cibo. Se prima quando si riusciva si diceva andiamo a mangiare qua o di là o venite a cena da noi ecc quando uno non mangia questo o quest’altro le cose si fanno difficili. Quindi avere almeno un’alternativa nel menù sarebbe carino senza fare il quinto grado al cameriere su com’è cucinato il cibo (cioè mi è capitata la polenta con il burro! -.- ). Poi se ci fossero anche dei locali vegan anche meglio. Magari qualcuno poi dice “oh stasera andiamo a mangiare veg” tipo andare al cinese così siamo tutti contenti :-P

    • Infatti il grosso scoglio dell’italianità, secondo me, è associare proprio il momento sociale con il cibo! Gli inglesi lo fanno con la birra, noi con il cibo, ognuno ha le sue, eheh! :D
      Purtroppo dalle nostre parti, ahimè, non sanno come gestire la cosa. Mi è capitato diverse volte di chiedere un’alternativa senza carne e pesce, ma mi hanno fatta sentire come un marziano! Mi facevano lunghissimi elenchi di roba, ma tutti contenevano uova o burro e quindi dopo un po’ avevo l’impressione pensassero “che palle questa, non le va bene nulla!”. Tristezza… :( In questo caso, viva il cinese! :P

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