Ciao a tutti e ben ritrovati!
Questo articolo sarà un mix fra una recensione e un approfondimento, perché mi sembra importante portare alla luce delle scoperte che qualcuno avrà già notato, ma che per qualcun altro si riveleranno una (brutta) sorpresa. Dico che sarà una mezza recensione perché partiremo parlando di un prodotto, per poi allargarci a una problematica più diffusa che, come spesso accade, coinvolge le etichette dei prodotti.
Come ho già avuto modo di dire in passato, io non ho molta familiarità con la Coop, è un supermercato che “non è di strada” e in cui capito di rado. Perciò devo andarci appositamente, se voglio provare i prodotti ViviVerde che molti di voi tanto mi decantano. E così è stato l’ormai lontano 31 dicembre, giorno in cui sono riuscita a mettere piede in una Coop. Alla fine della fiera, tra le altre cose, sono tornata a casa con un pacco di frollini “integrali” biologici (e vegan) marchiati proprio ViviVerde.
Leggendo tutta la pappardella riportata sul sacchetto, apprendiamo come i prodotti ViviVerde Coop rispettino l’ambiente, gli animali e la salute, classificandosi come biscotti non solo buoni, ma anche eticamente impegnati. Notiamo inoltre il marchio “bio” in bella vista proprio sulla foto dei biscotti (io avrei scelto un altro posto, ma contenti loro…), e a quel punto le nostre coscienze si tranquillizzano e noi iniziamo a sentirci “in una botte de fero”.
Appena tornata a casa ho provato subito qualche frollino da accompagnare al mio consueto tè. Che dire, i biscotti sono buoni, poco zuccherati, mi avevano ricordato in qualche modo i Galletti della Mulino Bianco, sia per forma che per consistenza, ero tutto sommato soddisfatta dell’acquisto.
Quando però ho postato la foto della confezione su Facebook, il mio entusiasmo si è spento. Un’utentessa mi ha infatti messa in guardia sulla veridicità della lista ingredienti dei frollini Coop, a proposito delle farine.
Ora, so che esiste una lunga diatriba sulle farine, una diatriba portata avanti soprattutto dal professor Berrino e da Marco Bianchi.
La farina bianca sarebbe “veleno”, in quanto, essendo raffinata, tutto quello che in lei resta dopo la raffinazione sono gli zuccheri. La farina integrale, al contrario, essendo appunto “integrale”, conserva tutte le proprietà utili del frumento, incluse fibre, proteine e via discorrendo. Come si è affermata la supremazia della prima sulla seconda? Beh, come sempre, ci sono diversi fattori che hanno giocato il loro ruolo in questo cambiamento alimentare, i principali sono di ordine sociale e di ordine pratico. Sociale perché, agli inizi del Novecento, il pane bianco era diventato roba da ricchi, un lusso che veniva ospitato sulle tavole di chi aveva la grana in tasca, al contrario del pane scuro, fatto con la farina integrale, che invece apparteneva a poveri e contadini. Il motivo di ordine pratico, invece, riguarda il fattore produzione: la farina bianca, con tutto quello che le viene tolto durante la raffinazione, semplicemente dura di più di quella integrale e costa pure meno. Quindi può essere utilizzata per molto più tempo, a impatto economico minore, incidendo sulla quantità di ciò che viene prodotto.
Nel momento in cui però si compra qualcosa che si proclama “integrale” (e non “parzialmente integrale”, ma “completamente”) ci si aspetta che sia… integrale. O no?
Quando l’utentessa di cui sopra mi aveva detto di stare attenta agli ingredienti di ViviVerde, che non erano quello che sembravano, non avevo capito a cosa si riferisse e pensavo stesse esagerando. Leggevo l’etichetta e c’era scritto “frumento integrale”, perciò non riuscivo a mettere a fuoco il problema. Poi, però, ho letto con più attenzione: dopo “frumento integrale 70,4%” si apre una parentesi all’interno della quale viene scritto “farina di frumento 57,2%, cruschello di frumento 13,2%“. Prego? L’etichetta mi sta urlando in faccia che la maggior parte della farina impiegata per produrre questi “frollini integrali” è quasi tutta bianca, altro che integrale. E vi dirò di più, dopo aver controllato l’etichetta dei frollini Coop, sono andata a guardare gli ingredienti di qualsiasi altra cosa avessi in casa e si fregiasse di essere integrale. La scoperta che ne è conseguita ha mostrato come praticamente tutti i prodotti in questione avessero solo una piccola parte di farina integrale (quella che forse gli dà il colore e ci frega), mentre il resto è normalissima farina di frumento.
Questo non vale per i prodotti integrali acquistati dai negozi bio, che di solito si impegnano un pochino di più per garantire una qualità decente al consumatore.
Alla luce di ciò, la mia diffidenza verso le etichette è schizzata alle stelle. Anche perché questi prodotti “integrali” costano più degli altri, ma di fatto è un aumento di prezzo ingiustificato, in quanto stiamo comunque comprando biscotti, pane, fette biscottate, etc che in realtà sono fatti con la comunissima farina bianca (bio o non bio poco ci interessa, la raffinazione produce gli stessi effetti). Grandissima delusione quindi!
In un mondo in cui ormai il consumatore si è fatto scaltro e attento, non converrebbe tentare di prenderlo un po’ meno per i fondelli? Sono basita dagli escamotage che le aziende perpetrano ai nostri danni, non sanno più cosa inventarsi!
E voi, la sapevate questa cosa? Cosa ne pensate? Lasciate un commento sotto al post o parliamone su Facebook!
Alla prossima!
Ah, bene… anche questa non la sapevo (ma devo confessare che è da poco che ho cominciato ad interessarmi SERIAMENTE dell’alimentazione sana - bio - vegan). Ora mi toccherà passare il week-end a spulciare tutte le etichette dei prodotti che ho in casa per capire esattamente di cosa sono fatti!!! O_o
probabilmente di polistirolo integrale :D
Si purtroppo anche io ho fatto questa triste scoperta proprio di recente, mentre facevo la spesa in un negozio naturasi. volevo acquistare dei biscotti integrali e purtroppo ho scoperto che tutti è tre le marche di biscotti che erano etichettati come ” integrali” riportavano la stessa dicitura :farina di frumento più cruschello, la cosa mi ha sconcertato sopratutto perché anche i prodotti di note marche bio riportano questa dicitura,sinceramente non me lo aspettavo,che amarezza!
E’ vero, anche le marche biologiche purtroppo giocano su questo trucchetto e lo trovo anche peggio di quelle da grande distribuzione, dal momento che i loro prodotti costano di più e si fregiano di essere più salutari… mah! :(
Già. Da poco l’hanno fatto notare anche a me. In molti prodotti da forno fanno così. Io mi facevo alcune domande sulla pasta invece. Nel senso se ci fosse qualche “integrazione ” anche se di norma scrivono sempre semola integrale..
Sulla pasta non ti saprei dire… ma ti riferisci a quella esplicitamente ‘integrale’?
sìsì quella che vengono come pasta integrale. ovvero se negli ingredienti c’è scritto semola di grano duro integrale immagino sia veramente integrale ..forse per la semola il discorso è diverso. immagino che ci fossero integrazioni dovrebbero riportarlo.
non ho la minima idea sinceramente… però spero che le paste siano un po’ più sincere! Io di solito compro solo Garofalo, che è un’ottima pasta. Spero che almeno lei non mi deluda, vado a leggere l’etichetta…
Prima non capivo come mai i prodotti integrali costassero più di quelli raffinati, poi ho fatto un po’ di ricerche e ho riassunto i risultati in un articolo:
7 motivi per cui i cibi raffinati costano meno di quelli integrali.
grazie per l’articolo, molto interessante!