“Insospettabilmente vegan”: Oreo

Buongiorno e buon inizio settimana!
Con l’articolo di oggi inauguriamo un appuntamento che sarà rigorosamente saltuario, in quanto dipenderà dai prodotti in cui mi imbatterò e da quanto spesso riuscirò ad “andare a caccia” degli stessi.
L’idea che si cela dietro tutto ciò parte da questa considerazione: da onnivori, ma anche da vegetariani, non ci ponevamo granché il problema di guardare l’etichetta di un pacco di biscotti, o di una minestra “100% vegetale” già confezionata (due esempi di cibo a caso). Quando si diventa vegan, però, il mondo alimentare là fuori si tinge di viola e nero, e spesso si pigliano sonore cantonate. “Ma come, la minestrina della marca X non era di sola verdura?”. Eh no, c’è il latte scremato in polvere. “Oddio, ma i cracker che fanno “crock” prodotti da Y non erano solo farina, sale e acqua?”. Ebbene no, c’è pure l’uovo. “Ma dai, perché c’è l’uovo nei cracker?”. E io che ne so? Per quanto lo ritenga un ingrediente inutile, qualcuno alla Y deve aver pensato che fosse essenziale al fine di avere cracker croccanti. Forse è il segreto per fargli fare “crock”.

Comunque, questo è il lato negativo della faccenda. Guardiamo a quello positivo, invece! C’è una caterva di prodotti là fuori che, al contrario, contro ogni previsione più nera, sono insospettabilmente vegan. E’ ora di fare la loro conoscenza, tirarli fuori dall’ombra. Potranno piacervi, potranno non piacervi, magari non li compravate prima e continuerete a non farlo, la scelta è ovviamente vostra. Il mio “compito” è solo quello di parlarne. Il che non significa che io consumi abitualmente questi prodotti, attenzione!

A tale proposito, AVVERTENZA: prima che qualcuno mi linci, prima di degenerare in polemiche varie, prima di ritrovarci a essere il Capitan Ovvio della situazione, è molto importante, direi fondamentale, specificare che se siete salutisti, integralisti, bio-oriented o intransigenti al massimo, non apprezzerete alcuni dei prodotti di cui andrò a parlare. Ripeto, prendete questi post come “curiosità in pillole”.
Ora possiamo iniziare.

Il primo caso di “insospettabilmente vegan” sono gli Oreo, e li ho scelti perché gli Oreo sono davvero insospettabili. Tutti abbiamo in testa i due golosi biscotti neri al cacao che racchiudono quella cremina bianca, burrosa e zuccherata, che è creduta essere dal 100% degli abitanti di questo pianeta crema al latte, come quella dei Ringo. E invece no!
Il tutto è nato qualche mese fa da un post della PETA su Instagram, che mostrava un’invitante foto di Oreo-cupcake. Io e molti altri utenti siamo rimasti perplessi dal fatto che la PETA potesse segnalare una cosa del genere. Ma come, gli Oreo non contengono latte? A quel punto sono andata a farmi un giro su internet e ho scoperto che sì, contengono latte. Ma solo in alcuni paesi! Di sicuro non negli Stati Uniti, non in UK e, a quanto pare, nemmeno in Italia (lo so perché ho letto gli ingredienti giusto di recente). La lista degli ingredienti degli Oreo cambia da paese a paese, ma diciamo che ultimamente si stanno tutti uniformando allo standard statunitense, che è vegan.
Ma allora, se non è latte, di che caspita è fatta quella roba bianca là in mezzo? Si accettano scommesse! Vi giuro, ho letto l’etichetta più e più volte, ma mica l’ho capito davvero. Riporta “vaniglia“. E ok, ma non basta a giustificare il biancume. Mah!

Ok, il lato positivo è che gli Oreo sono vegan e sono anche “approvati” dalla PETA. Quindi mettiamo che un amico o conoscente ve ne offra uno, mettiamo che domani scoppi un’apocalisse zombie e troviate un pacchetto di Oreo per strada pronto a sfamarvi, mettiamo che rimaniate bloccati in uno scantinato per tre settimane e abbiate con voi solo scatole di Oreo… sì, potete mangiarli.
Dall’altro lato, però, oltre ad assumere la farcitura bianca come il non plus ultra della chimica moderna, c’è da dire che gli Oreo non sono di certo bio o salutari. Nello specifico, utilizzano l’olio di palma, che non solo fa male alla nostra salute, ma è anche eticamente scorretto. Motivo in più per restare perplessi davanti alla ventilazione dei biscotti in questione da parte della PETA.

Certo, per rendere definitivamente vegan gli Oreo, ingredienti a parte, forse dovremmo cambiare anche il loro payoff, “Milk’s favorite cookie”, in “Soy milk’s favorite cookie“. Lo so, questa è pessima, siate buoni.

Insomma, questo è quanto. Il mio lavoro l’ho fatto, ora sapete la verità.
E voi, sapevate che gli Oreo sono vegan? E cosa pensate del comportamento della PETA in merito?
Lasciate un commento qui sotto o su Facebook e parliamone!

Alla prossima!

11 thoughts on ““Insospettabilmente vegan”: Oreo

    1. olio di palma che fa male? qui in indonesia lo usano da migliaia di anni e nessuno è mai morto. Fa male al pari delle sigarette, del buon vino, del cibo in generale……fa male l’abuso, non l’uso. Ascoltaste meno certi media ed imparaste ad usare la vostra testa…..

  1. Gli oreo sono vegan??? Sono una di quelle cose che avrei sempre voluto assaggiare e ora so che nel caso sia presa da qualche raptus potrò farlo :-P e ora vado a leggere l articolo sugli oli se lo trovo. Io qualche anno fa leggendo le etichette di diversi biscotti al naturasì vedevo che l’olio di palma figurava un po’ dappertutto…

    1. Ebbene sí, sono vegan! Credo che la sorpresa legata agli Oreo sia la stessa di quando svelo che i formaggi DOP non sono vegetariani ahah!
      Sí, molti prodotti bio contengono olio di palma, ma è biologico e non dovrebbe provocare danni ambientali :) per quanto riguarda la salute, sono dell’opinione che mangiare sporadicamente qualcosa non ci uccida, quindi… :) non sarà peggio dello smog di Milano insomma ahah!

  2. Resoconto di chi era davvero presente unico rappresentante dei media, nessuno degli altri che ne hanno scritto era presente: il direttore editoriale di Funny Vegan Sonia Giuliodori. Ecco la sua testimonianza http://www.funnyvegan.com/una-parola-attendibile-su-cosa-e-successo-alla-mensa-dellantoniano-con-simone-salvini/

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