Recensioni: Pizzeria vegan “Il Papiro”, Milano

Buongiorno a tutti!
Quale modo migliore di iniziare la settimana se non con una bella recensione al vetriolo? Perché, si sa, a Natale siamo tutti più buoni e io non voglio essere da meno.
No, stavolta non si tratta di prodotti alimentari, ma di un posto. Mi è capitato in passato di recensire su Guida Galattica anche ristoranti o supermercati “a tema” (Bio e Te, Biomì, Infinity Foods), quindi con questo post resto perfettamente in topic.
La recensione odierna è dedicata a una pizzeria milanese, “Il Papiro”, situata in zona Precotto a Milano. Qualche giorno fa la pagina Facebook di Mozzarisella posta la foto di una pizza vegan condita con la loro mozzarella, una pizza non casalinga, ma di una reale pizzeria di Milano. Tutta emozionata mi fiondo alla ricerca del posto, e scopro che “Il Papiro” si trova proprio nella mia zona, con tanto di consegna a domicilio (o “ad omicidio”, come dico sempre). Decido che la mia domenica sera sarà all’insegna della pizza.

Scattano le 18 della domenica sera, telefono alla pizzeria e parlo con quello che in seguito scoprirò essere il titolare. Gli chiedo quanto costano le pizze vegan, poiché sul sito non è riportato, lui risponde che vengono 8,50. Dato che la consegna parte da 9€, stabiliamo che la cosa è comunque fattibile (e in ogni caso non sono 50 cent a cambiare la vita di qualcuno, mi sembra). Dal sito, le combinazioni degli ingredienti con cui condire le pizze non mi esaltano, così chiedo semplicemente una pizza vegan con Mozzarisella, rucola (il massimo con cui oso) e scaglie di No-Muh (il parmigiano vegan). L’uomo prende l’ordinazione, io gli lascio i dati e mi dice che la consegna avverrà fra le 19-19.30. Bon.

Alle 19.05 mi suona il citofono. Il ragazzo sale, mi consegna la pizza e mi chiede 10 EURO. Io non capisco bene il perché di questi 10€, visto che comunque la pizza costava al massimo 9€, ma vabè, pago la cifra. Non mi viene rilasciato lo scontrino, quindi non posso sapere a cosa siano dovuti questi 10€.
Mi siedo finalmente a tavola, desiderosa di gustare la mia pizza vegan alla rucola, dopo una giornata di semi digiuno (in previsione della pizza). Apro la scatola e cosa vedono le mie fosche pupille? Una pizza SENZA Mozzarisella, due scagliette in croce di No-Muh (o almeno spero sia No-Muh), rucola, wurstel vegan, pomodori secchi, funghi, carciofi. Ora, cercate di capire: nemmeno da onnivora mangiavo i wurstel, mi hanno sempre disgustata, stessa cosa per la loro versione vegan. Non mi piacciono i funghi, né i pomodori secchi. In più, l’unica cosa che avevo chiesto (la Mozzarisella), non c’è. All’apice di tutto ciò, la pizza è fredda, motivo per cui devo accendere il forno, aspettare che si scaldi e scaldare la pizza.
Sono affamata, quindi la mangio, scartando la maggior parte degli ingredienti. Contando che ho speso ben 10 euro per una pizza che potevo farmi anche da sola, rimango amareggiata.

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Terminato il pasto, richiamo la pizzeria. Mi risponde una voce femminile a cui spiego l’accaduto, ipotizzando una consegna errata. La signora si scusa e riporta al titolare di fianco a lei la questione. Lui è talmente vicino alla cornetta che gli sento chiaramente ammettere che non si tratta di un errore, anzi, dichiara un po’ piccato “ma io l’ho fatta più ricca di quello che aveva chiesto lei”. Io allibisco, e ribatto alla signora che non esiste, che comunque io non avevo chiesto nessuno di quegli ingredienti e che l’unico che avevo preteso invece non c’era. Lei non sa più cosa dire e mi passa direttamente il fenomeno del titolare, il quale mi fa parlare senza intervenire e conclude dicendo con una mezza risata “prossima volta sconto allora” (non è italiano). Io, attonita, chiudo dicendo che non ci sarà una prossima volta, e così sarà.

Ora, in passato mi è capitato con un’altra pizzeria che mi avessero portato la pizza sbagliata, in quell’occasione mi avevano prontamente rifatto e riconsegnato la pizza secondo le mie richieste, e in modo gratuito. Qui non solo è stato commesso un grave errore (io avrei potuto essere allergica ai funghi o a qualsiasi altra cosa, ma anche parlando di gusti, come ti permetti di decidere tu al posto mio?), ma non c’è stata nemmeno la volontà di riparare, perché lo sconto la prossima volta è come offrire il nulla, dato che un cliente insoddisfatto non tornerà a regalarti soldi. Che poi, parlando di soldi, perché 10€? Perché hai aggiunto tu cose a caso, senza nemmeno chiedermi se mi piacessero? Mi piacerebbe avere un riscontro fiscale, ma - che strano! - non mi è stato rilasciato neppure uno scontrino!
Trovo il comportamento del titolare de “Il Papiro” assolutamente scorretto e vergognoso, non si trattano così i clienti! Mi avrebbero dovuto offrire una pizza gratis per scusarsi, come l’avevo chiesta io, cosa che non è stata fatta, Ero arrabbiata, non ho digerito quella pizza, e non solo metaforicamente. Gente come questa non sa che ti può capitare la volta che servi male la persona sbagliata (una food blogger, in questo caso), e che il tam tam su internet può essere molto potente e non farti buona pubblicità.

Quindi lo dico a tutti i milanesi e non: se capitate a Milano o se siete di Milano e volete provare una pizza vegan… NON ANDATE al Papiro in via Fratelli Bressan 20126 Milano. E’ pessima, sotto tutti i punti di vista. E a Mozzarisella dico: attenti a dove scegliete di diffondere i vostri prodotti, potrebbe tornarvi indietro una pessima pubblicità.

Dopo questa esperienza credo continuerò a farmi la pizza a casa, come piace a me… che tristess.

Alla prossima!

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