Ciao a tutti, bentornati!
E’ veramente un sacco di tempo che non scrivo sul blog, ma ho dei buoni motivi per aver trascurato in questo modo ignobile Guida Galattica… diciamo che per un certo periodo di tempo - che inizialmente doveva essere breve, ma che poi si è protratto - sono tornata a vivere nel Regno Unito (no, non a Londra :P), quindi ecco svelato l’arcano. Non potete capire quante ne ho passate finora, ho vissuto per circa due settimane in un ostello ed è stata un’esperienza per certi versi arricchente e simpatica, ma per altri (vedi il fattore pulizia, condivisione e cibo) si è rivelata un inferno!
Ora che sono finalmente in una casa vera, con degli spazi personali e una connessione internet stabile, sto cercando di raccapezzarmi con il blog, che, nonostante la mia latitanza, sta comunque riscuotendo molti likes su Facebook e su Instagram… grazie!
A parte scrivervi dei fatti miei, volevo dedicare questo post a chi, come me, si sposta spesso o vive fuori dall’Italia. Due anni or sono avevo scritto un articolo circa l’essere vegetariani e vivere all’estero, ma da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, e la questione esige un ‘upgrade’. Sì, perché se ai tempi avevo dichiarato come fosse facile mangiare fuori dal nostro Bel Paese da vegetariani, da vegani le cose cambiano in maniera piuttosto radicale.
Tanto per cominciare, se siete vegan, scordatevi del Quorn: in Europa la linea vegan non esiste, al contrario degli Stati Uniti, dove è possibile trovare la gamma completa senza latte e uova tra gli ingredienti. Oltre al Quorn, si devono depennare dalla lista molti altri alimenti “salvagente”, quali le zuppe in scatola/cartone/polvere (contengono tutte latte e panna), i sandwich (formaggio e uova sono dappertutto), i cibi nel reparto “già pronti” (come fa l’Esselunga), e molta altra roba. Certo, si possono comprare i singoli ingredienti, come frutta, verdura, pasta e riso, e cucinare per i fatti propri. Ma se siete di passaggio o se, come me in ostello, non potete cucinare, la questione si fa ardua.
Nel post sopra citato avevo fatto menzione a Holland & Barrett, una catena di negozi specializzati in cibo, cosmesi e articoli “bio” per veg* e salutisti, ma non tutti i punti vendita hanno gli stessi prodotti e, soprattutto, più piccoli sono gli store, meno troverete.
Mi ero quasi rassegnata a morire di fame (penso di aver perso diversi chili, i pantaloni mi ballano addosso…), quando per puro caso mi sono imbattuta in Infinity Foods. E mi sono illuminata di gioia.
Infinity Foods è come il mio Biomì, con la differenza che ha più punti vendita.
E’ un supermercato bio-vegan dove è possibile trovare quasi tutti i prodotti di cui vi ho sempre parlato da queste parti, tra cui la Mozzarisella, i formaggi di Vegusto, i prodotti Provamel (e Alpro), ma non solo, oltre al reparto ortofrutta, c’è anche quello dedicato ai prodotti da forno. E’ possibile quindi acquistare muffin vegan, “rustici” ripieni di affettati vegan, pizze, focacce e panini adatti sia ai vegan che ai celiaci. Molti dei prodotti ospitati sugli scaffali di Infinity Foods parlano italiano, e questo mi ha fatto particolarmente piacere. Nel reparto frigo è inoltre possibile apprezzare i tramezzini e i pasti preparati dalla loro cucina, particolarmente adatti se siete appunto di passaggio, oppure se cercate qualcosa da mangiare al volo in pausa pranzo.
Infinity Foods, oltre al supermercato stesso, ha un vero e proprio punto di ristoro, una specie di vegan bar dov’è possibile comprare panini e sandwich, oppure trascorrere l’ora del té gustando squisiti dolci vegan (ieri ad esempio ho preso una gigantesca fetta di torta al cioccolato!) e un buon cappuccino di soia.
I prezzi ovviamente non sono quelli dei vari Tesco & co., ma devo dire che non sono nemmeno così alti come in Italia. Ad esempio, il parmigiano vegan di Vegusto costa nettamente meno che da noi, mentre purtroppo Mozzarisella è costosetta anche qua. Il lato positivo è che comunque ci sono vagonate di offerte che consentono l’acquisto a prezzi ridicoli (tipo 68p) di prodotti altrimenti cari. Grazie a queste offerte sono riuscita a provare le fantastiche patatine all’hummus, diverse barrette ai cereali e crema di carrube, le sottilette di Violife, il famoso/famigerato Sheese, alcune tavolette di cioccolato vegan e molte altre cose.
Oltre a Infinity Foods, ho avuto modo di imbattermi in altre diavolerie, quali le pasticcerie vegan, dove ho finalmente gustato dei veri cupcake (o cuppacake, come direbbero gli scozzesi) inglesi, con tanto di frosting dal gusto superlativo! Non so come l’abbiano fatto, ma per me che ho mangiato cupcake tre volte in croce nella mia vita, sono stati magistrali.
Rimanendo più terra terra, ho invece fatto due piacevoli scoperte al supermercato: i crumpets e la crema Biscoff.
I crumpets li avevo sempre guardati con sospetto, il loro aspetto poroso mi aveva sempre inquietata, ma infine mi sono dovuta piegare alla loro bontà a colazione. Su Instagram mi avete chiesto cosa sono e dove si possono trovare, ho risposto già su Facebook alla domanda e quindi vi rimando a questo link, dove potrete leggere tutta la pappardella.
La crema Biscoff, invece, è praticamente la crema dei biscotti caramellati Lotus. Questi biscotti si trovano anche da noi, sono vegan e sono eccezionali. Probabilmente molti di voi conoscono i biscotti alla cannella di Ikea, quelli che danno dipendenza; ecco, i Lotus somigliano molto a questi biscotti. La crema Biscoff di Lotus, che è la casa belga che li produce, è praticamente la versione cremosa dei biscotti, ed è ottima per concedersi un dolce piacere di tanto in tanto (e solo di tanto in tanto, perché troppa è decisamente nauseabonda…).
Sono riuscita inoltre a reperire la farina di ceci, che sarebbe stato troppo facile chiamare semplicemente “Chikpeas Flour”, perciò hanno deciso di battezzarla “Gram Flour“, ma non chiedetemene il motivo, so solo che prima di trovarla ho dovuto svolgere complicate ricerche.
La cosa che di tutto questo mi esalta di più, è che sulle etichette di tutti questi prodotti c’è subito scritto se alimento X può essere consumato sia dai vegetariani che dai vegan. Anziché passare ore a leggere le etichette come degli imbecilli per le corsie dei supermercati, gli inglesi risolvono subito la questione con queste diciture, perché sono un popolo pragmatico e non amano perdere tempo (ecco perché mi ci trovo bene).
Insomma, questo è quanto. Mi piacerebbe dedicare qualche recensione a un po’ dei prodotti che ho provato, perché molti si possono comunque comprare online da iVegan, quindi credo potrebbe avere un’utilità.
Spero di non avervi annoiato troppo e vi prometto di tornare a scrivere presto, anzi prestissimo!
Byeee!