Buongiorno a tutti e buon lunedì!
Come avevo annunciato ben due settimane or sono (lo so, non ditemi niente, la scrittura quando mi risucchia lo fa in modo serio…), sulle note di una battuta tremenda (che però qualcuno ha apprezzato), oggi ci occupiamo delle more. Chi di noi non ha mai avvistato un rovo che offrisse la ghiotta occasione per trafugarne qualcuna, in campagna, nei boschi o lungo qualche strada secondaria? Perché diciamoci la verità, le more sono il frutto che rende l’uomo ladro, eheh! Vicino alla mia vecchia casa c’erano parecchi alberi di gelsi, così, ogni volta che ci passavo, la scorpacciata non mancava proprio mai… sono sicura che sia capitato lo stesso a molti di voi!
Insomma, la mora, scientificamente denominata Rubus ulmifolius, appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è un arbusto perenne. Ci ricordiamo di questa pianta soprattutto per la presenza delle sue simpatiche spine, contro le quali ci saremo feriti decine di volte nel tentativo di conquistare gli ambiti frutti. Cresce in prevalenza nei boschi, nelle campagne e lungo i sentieri; i suoi frutti sono piccoli, costituiti da altrettanto piccoli cuscinetti polposi di colore nero, anche se c’è da dire che di more ne esistono diverse varietà. La famiglia comprende infatti le classiche more nere, quelle rosse e i gelsi, che tendono più al rossastro che al nero.
Anche per questa pianta e i suoi frutti vale la regola che più il colore è scuro, più i suoi nutrienti saranno interessanti. Le more contengono infatti un’altissima presenza di vitamina A e C, oltre a sali minerali quali calcio, potassio e magnesio, all’acido folico (particolarmente utile durante i primi mesi di gravidanza) e ad acidi grassi come l’acido tartarico e l’acido citrico. Come per i mirtilli, molto importanti sono le antocianine che danno il caratteristico colore alla buccia, e che sarebbero efficacissimi antitumorali; questa particolare azione è inoltre aiutata dai flavonoidi, che bloccano la crescita delle cellule infette. Le more sono famose anche per l’azione diuretica e depurativa del sangue, in quanto contribuiscono a tener pulite le arterie tenendo sotto controllo il colesterolo.
C’è chi le more preferisce mangiarle col gelato, chi sotto forma di marmellata o chi ama berle come… grappa.
A voi come piacciono? Io le uso spesso nei frullati… le adoro!
Alla prossima!