Buongiorno a tutti signori e signore, ben ritrovati!
Per la recensione di oggi vi propongo un prodotto che ho comprato giusto qualche giorno fa e in cui riponevo molte speranze. Il pesto alla genovese non è vegan, certo, ma se è per questo non è neppure vegetariano: contiene formaggi DOP, che, come tengo spesso a ribadire, non sono cruelty free.
Però a me il pesto alla genovese piace, non dico di andarci pazza, ma lo apprezzo sufficientemente da volerlo consumare di tanto in tanto insieme a un buon piatto di pasta.
So che di alternative veg* ce ne sono parecchie sul mercato, ma non ne ho mai provata mezza, almeno fino a qualche giorno fa. Approfittando di un’offerta da Biomì, ho voluto dare una chance al pesto vegetale di Lotus, che di creme e pesti ne produce a vagonate. Potete reperire i suoi prodotti in qualsiasi negozio biologico, anche da Naturasì.
In realtà, in passato, ho acquistato altre creme di questo brand, nessuna di loro però mi ha fatta gridare al miracolo, anzi. Pensavo che, a distanza di anni, le cose potessero essere diverse, ma mi sbagliavo.
Il pesto Lotus non ha proprio il sapore del classico pesto alla genovese. Al gusto si presenta molto salato (una caratteristica che non apprezzo, decisamente), ma la cosa che mi ha disturbata maggiormente è stato un certo retrogusto amarognolo, che mi ha rovinato il pasto. Fra gli ingredienti troviamo l’olio EVO, il basilico, l’aglio, la maggiorana e l’origano, e credo proprio siano questi ultimi due a conferire al pesto questo strano sapore.
Per quanto riguarda il prezzo, ho trovato in offerta a 2,60 €, il vasetto, che contiene 125 gr di prodotto.
Per quanto riguarda il prezzo, ho trovato in offerta a 2,60 €, il vasetto, che contiene 125 gr di prodotto.
Pollice verso per questa settimana, a meno che non siate amanti dei cibi salati… molto salati!
Alla prossima!