Buongiorno a tutti e buon lunedì!
Eccoci con l’ultimo appuntamento dedicato agli “stone fruit“, i frutti dal nocciolo importante.
Abbiamo parlato finora di albicocche, pesche e ciliegie, come potevamo dimenticarci delle prugne? Vi dirò la verità, le prugne sono forse uno dei pochissimi frutti per i quali non stravedo affatto, anzi, ne faccio volentieri a meno. Non che non mi piacciano in senso assoluto, semplicemente non le trovo granché attraenti… ma vabè, immagino non vi importi molto, ahah! Andiamo oltre.
Abbiamo parlato finora di albicocche, pesche e ciliegie, come potevamo dimenticarci delle prugne? Vi dirò la verità, le prugne sono forse uno dei pochissimi frutti per i quali non stravedo affatto, anzi, ne faccio volentieri a meno. Non che non mi piacciano in senso assoluto, semplicemente non le trovo granché attraenti… ma vabè, immagino non vi importi molto, ahah! Andiamo oltre.
Il Prunus domestica, o prugno europeo, è l’albero che ci consegna questo frutto dalla polpa gialla, compatta e molto dolce. A proposito del pruno, è carino sottolineare come spesso venga confuso col ciliegio quanto a bellezza; in effetti anche questa pianta, in primavera, sfoggia fiorellini bianchi a dir poco poetici, che somigliano sicuramente a quelli del cugino ciliegio!
Comunque, dicevamo che la prugna è dolce, eppure la dolcezza cambia a seconda della varietà. Di forma piccola e rotonda (ma anche più ovoidale), nonché dalla caratteristica buccia viola, gialla o rossastra, la prugna ci fa solitamente compagnia dalla primavera fino alla fine dell’estate. Che poi non sarebbe neppure corretto chiamarla prugna: se è fresca è susina, solo se è secca diventa prugna, eheh!Un frutto buono, quindi, ma, come sempre, sicuramente anche utile. Vediamo come e perché!
Composta in gran parte da acqua, zuccheri, fibre e sali minerali, tra cui calcio, potassio, fosforo, magnesio e ferro, la susina è un ottimo antiossidante, ma i suoi “poteri” aumentano man mano che viene essiccata (preferibilmente al sole).Celeberrima è infatti la funzione lassativa delle prugne secche (famose quelle californiane), che si accompagna inoltre a quella tonica e depurativa, grazie ai particolari acidi contenuti. Le prugne sono uno dei pochi casi in natura dove le proprietà aumentano con la secchezza anziché diminuire, purtroppo a scapito delle calorie: 100 gr di susine ne contano 30/40, di prugne ben 220! Ma non si può avere tutto dalla vita, giusto?
Insomma, con le prugne andiamo a chiudere il capitolo aperto sui tanto amati stone fruits. E se il prossimo si spalancasse sui fantasmagorici berries?
Intanto che decido vi saluto, e come sempre…
Alla prossima!