L’angolo delle proprietà: pesca

Buongiorno a tutti!
Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati ben due settimane fa. Dopo l’albicocca vi avevo annunciato che ci saremmo gettati nell’universo degli “stone fruit” e che ci saremmo dedicati alla pesca.
La pesca, un frutto particolarmente amato (soprattutto quando si tratta di conserve, dolci e succhi), e anche un termine di paragone quando si parla di pelle. Chi non vorrebbe avere la pelle vellutata come quella di una pesca? Io sicuramente sì. Però c’è da dire che non tutte le pesche ne sono provviste, perché di pesche ne esistono parecchie specie!
Pesche bianche, gialle, percoche, pesche noci, tabacchiere, sono solo alcune delle varietà che popolano i banconi dei supermercati e dei fruttivendoli, tutte riconducibili sotto il nome scientifico di Prunus persica. Si presentano come frutti rotondi, di dimensioni differenti a seconda del tipo, dalla caratteristica buccia giallo-rossastra che, come dicevo, può essere liscia o vellutata. La polpa è succosa, dolce, profumata, carnosa, ancor di più se si gusta questo frutto durante la sua stagione: l’estate.
E proprio come tutti i frutti estivi fornitici da Madre Natura per far fronte al caldo (ecco perché si deve rispettare la stagionalità, c’è sempre un motivo!), la pesca ci viene in soccorso con il suo pacchetto di zuccheri, sali minerali e vitamine utili a sostenere il nostro organismo.
Composta in prevalenza da acqua e zuccheri, questo frutto è ricco di vitamina A e B, ma soprattutto di vitamina C, che aiuta il corpo a combattere le infezioni e ad assorbire il ferro. Altra proprietà interessante per i mesi estivi è la significativa presenza di potassio, che favorisce la rilassatezza del sistema nervoso e previene l’insorgere di quei fastidiosi crampi che spesso ci fanno vedere le stelle. Da sottolineare, infine, la massiccia percentuale di beta carotene, che non solo aiuta la pelle ad abbronzarsi più facilmente, ma si rivela di grande importanza una volta trasformato da vitamina A, essenziale per le ossa e la pelle.
Anche questa volta Madre Natura ci stupisce e ci consegna un piccolo gioiello tanto utile quanto goloso! La mia varietà preferita è senza dubbio la pesca tabacchiera, o saturnina, che è morbida e veramente dolcissima. Il nome è curioso, gli inglesi la chiamano semplicemente “pesca piatta” (“flat peach”), noi, da bravi creativi, l’abbiamo associata addirittura agli anelli di Saturno, ahah!
Alla prossima!

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