L’angolo delle proprietà: albicocca

Buongiorno a tutti e buon lunedì!
Ormai è estate, e un must dell’estate sono certamente quelli che gli anglofoni chiamano “stone fruits” (“stone” si riferisce al nocciolo), categoria entro la quale ricadono, fra gli altri, albicocche, pesche, prugne e ciliegie. Mi sembra quindi un’ottima occasione per dedicare i prossimi lunedì alla loro scoperta, iniziando proprio oggi con le albicocche, uno dei miei frutti estivi preferiti… a patto che siano mature al punto giusto!
L’albicocca è un frutto sicuramente delizioso: polposa, dolce, vellutata, in genere è rinomata per la prelibata confettura che da essa si ottiene, molto popolare nella farcitura di croissant e crostate, ma è altrettanto amata in versione essiccata, che ben si appaia a colazioni e merende sane ed equilibrate.
Frutto dell’albicocco, all’anagrafe Prunus armeniaca, l’albicocca vanta origini cinesi e la sua diffusione nel Mediterraneo si dovrebbe ad Alessandro Magno, che, a seguito delle sue numerose conquiste e spedizioni, la importò nelle nostre zone.
Tutti noi conosciamo l’aspetto di un’albicocca: si presenta caratterizzata da un arancione delicato, talvolta sfumato di rosso, da una buccia vellutata e da dimensioni differenti, piccole o medie a seconda della pianta. La polpa è morbida, spesso burrosa se ben matura, dolce al punto giusto senza risultare mai stucchevole.
Oltre a essere elegante e gustosa, l’albicocca è una miniera di proprietà e vantaggi per la salute, a partire dal fatto che, a dispetto della sua bontà, è uno dei frutti meno calorici in assoluto, con le sue 28 calorie ogni 100 grammi.
In così poca quantità - e in così poche calorie - si concentrano però tante vitamine e sali minerali, come la vitamina A, importantissima per la pelle e le ossa, la vitamina B, la vitamina C, che sappiamo come potenzi il sistema immunitario, il potassio, che aiuta a migliorare anemia e stanchezza (perciò indicato durante i mesi estivi) e il beta-carotene, che stimola la produzione di melanina e, quindi, l’abbronzatura naturale.
La cosa bella è che tutti questi benefici - calorie incluse! - vengono conservati, se non potenziati, anche quando l’albicocca viene essiccata, e questo la rende un frutto tanto goloso quanto versatile e utile.
Secondo recenti studi e ricerche, un accento importante lo meriterebbe il nocciolo dell’albicocca, che conterrebbe la vitamina B17. Questa vitamina, a contatto con cellule tumorali, rilascerebbe cianuro, che attaccherebbe le cellule malate, uniche portatrici dell’enzima sensibile a tale vitamina. Come dicevo, una miniera di vantaggi!
E voi, le amate le albicocche? Mi raccomando, stay tuned, il prossimo lunedì ci dedichiamo a un altro “stone fruit”… la pesca!
Alla prossima!

2 thoughts on “L’angolo delle proprietà: albicocca

  1. Ciao, niente da dire sull’articolo ma, per deformazione professionale, volevo solo far notare che “stone fruits” non è traducibile nemmeno letteralmente come “frutti sasso”. “Stone” si riferisce al “nocciolo”. Scusate precisazione, non vorrei risultare pedante (ma un po’ lo sono ;-))

    1. ciao abete! :)
      hai ragione, in realtà è una cosa che devo correggere da un sacco di tempo perché ero venuta a conoscenza del significato preciso, ma poi mi sono sempre dimenticata di farlo! grazie, lo farò subito ;) errare humanum est! :P

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