Ciao a tutti e ben ritrovati!
L’articolo di oggi si tuffa senza troppi complimenti nella realtà Italiana, quella che ogni giorno i vegetariani e i vegani si trovano a dover affrontare, volenti o nolenti.
Si sa, quando si sceglie di abbandonare carne, pesce, latte, uova e tutto ciò che tocchi il mondo animale sono sempre tante le criticità con cui ci si viene a misurare: i giudizi della famiglia e degli amici, le preoccupazioni del medico, le polemiche con chi la pensa diversamente, ma soprattutto l’incredibile difficoltà del dover mangiare fuori.
Come? Ma l’Italia non è il Paese del buon cibo, quello che tutti nel mondo adorano per la sua cucina?
Esatto. E allora qual è l’ingranaggio che blocca la ruota? Cerchiamo di capirci qualcosa.
Quando si mangia fuori, che si tratti di colazione, pranzo, cena o aperitivo, chi è veg* si trova spessissimo alle strette, arrivando perfino a privarsi del pasto del caso per mancanza di alternative.
Questa è la mia personale esperienza, ma sono sicura che sia anche quella di moltissimi fra voi che mi leggete.
Alla luce di ciò rimarrete sconvolti nell’apprendere che l’Italia è lo Stato con la più alta concentrazione di vegetariani dopo l’India, la nazione veg* per eccellenza. E’ proprio così, lo hanno messo in evidenza recenti statistiche, in base alle quali sarebbe circa il 10% della nostra popolazione a preferire una dieta vegetariana anziché onnivora.
La domanda sorge spontanea: se questi dati sono corretti e in Italia effettivamente i vegetariani costituiscono una fetta abbastanza consistente della clientela di bar e ristoranti, perché non si presta un’attenzione diversa verso i menu proposti? Chiariamoci, nessuno dice che la carne o il pesce debbano sparire dalle cucine dei ristoranti, però che siano introdotte alternative valide per chi segue una dieta differente non penso penalizzi nessuno.
Qualcuno potrebbe ribattere - come mi è capitato - “è una scelta personale“, a voler sottintendere che una persona che non mangia carne e pesce non ha diritto di lamentarsi se non trova nulla da ordinare, perché la rinuncia non viene dettata da motivi di salute o religiosi, ma da altri fattori giudicati più “futili”.
Visto che non ci piace considerare l’etica come una ragione seria, vorrei rispondere a questa obiezione con una spiegazione più “terra terra”, chiamando in causa i soldi: il portafogli dei vegetariani e dei vegani è uguale a quello degli onnivori, perciò un cliente insoddisfatto è un cliente che non paga e che, soprattutto, non torna, quindi un guadagno perso. Perciò dico ai ristoratori e agli chef: ci sta che i veg* non vi siano simpatici, ma visti i tempi di crisi è meglio adattarsi per guadagnare, non remarsi contro… giusto? ;)
Del resto nei pragmatici Paesi del nord Europa (ma anche negli USA o in Australia) questa strategia del voler accontentare tutti avviene già da molto, non sarebbe il caso di iniziare a svecchiare le nostre abitudini?
La verità è che sovente i ristoratori vanno in panico quando qualcuno dichiara di non mangiare carne, pesce o formaggio, ma non ne capisco il motivo. La carne è diventata la protagonista di ogni piatto italiano soprattutto nel dopoguerra, a seguito di una certa ripresa economica che ne ha reso possibile l’acquisto. Prima si ricorreva ai cereali e ai legumi e non è un caso che il 90% dei piatti della tradizione italiana regionale siano a base di ingredienti poveri e di certo non ricercati, così come il modo in cui vengono abbinati (parliamo di polenta, pane, pomodoro e cipolla, pasta e ceci, la farinata, etc).
Ultimamente è stata avanzata la proposta di legge che prevede l’introduzione di un’alternativa vegetariana in mense, ristoranti, bar e qualsiasi luogo in cui si debba pasteggiare pubblicamente, ce la faremo a farla diventare realtà? Nel mentre che aspettiamo rifugiamoci in quegli sporadici ristoranti di genere in cui, ahimé, i prezzi non sono sempre alla mano, ma dove, se non altro, andiamo di certo sul sicuro!
E voi, come vedete la questione? Preferireste più “ristoranti veg” o più ristoranti “normali” che introducano alternative valide nei loro menu? Secondo voi da cosa dipende questa scarsa propensione a venire incontro ai “clienti verdi”?
Alla prossima!
Mi viene in mente la cena aziendale di fino anno, dove ho messo in crisi il ristoratore chiedendo una semplice insalata verde come antipasto.
Senza contare la fettina di pesce spada portata come secondo e sostituita dopo (con mille scuse) con un piatto di formaggi stagionati!
Credo che la statistica sia così alta solo perchè in genere la gente ha molta confusione in testa e crede che solo perchè non mangia la carne rossa allora è vegetariano. perchè il pesce non è considerato un animale, oppure perchè gli sta bene che ci siano altre parti dell’animale purchè non ci sia la carne (vedi caglio, colla di pesce, ecc)…
A Catania, nella mia città, non mancano i locali veg* e in genere con gli amici non-veg* si va a pranzo/cena lì, non si fanno problemi. Dal mio punto di vista se devo mangiare vegan vado al ristorante vegan, se mcdonald mi mette il burger vegano non ha alcuna attrattiva per me, i miei soldi vanno comunque a finanziare un meccanismo che (per infiniti motivi) non mi sta bene.
Certo, se non sono al locale vegan cerco delle alternative (sabato sera ho preso un felafel invece del kebab), ma ripeto non credo che menù specializzati aumentino le attrattive per un vegan.
Mia opinione ovviamente :)
Spero che i locali veg* da te siano più buoni, quelli che ho provato qua oltre a essere costosi non superavano il 6,5! Non che ne abbia provati chissà quanti, però un buon numero si e posso dire che quando mi cucino da sola elaboro piatti molto più gustose e gratis :D La cosa più sbalorditiva che abbia mangiato finora è stato un bagel vegan da The Bagel Factory, delizioso!
La penso come te su McDonald e applico lo stesso ragionamento anche alla cosmesi (tipo The Body Shop, ahimé, acquistato da L’oreal…)!
Grazie del commento, as usual ;)
A mangiare fuori ci vado pochissimo, se i menu sono decisi da altri di solito me la cavo a scansare affettati e carne o a rifilarli a qualcun altro per improvvisi mal di pancia, se invece, come preferisco, c’è un buffet va benissimo perché scelgo io cosa mettere nel piatto. Alla fine una bella pizzeria va benissimo perché con una bella pizza caprese o vegetariana elimino il problema (però sono vegetariana, non vegana, e forse questo crea meno problemi).