Ciao a tutti e bentornati/e!
Pubblico questo articolo in ritardo per un motivo assolutamente idiota: avevo trovato l’argomento da trattare venerdì, poi me lo sono completamente scordata e solo dopo due giorni (cioè ora) mi è tornato in mente. Prima che lo scordi ancora, non indugio oltre e procedo con quello che sarebbe dovuto essere l’articolo di venerdì…
Bava di lumaca, veleno d’ape, placenta di pecora… cos’hanno in comune secondo voi? Come dite? Credete siano gli ingredienti per la pozione magica di qualche strega cattiva? Magari!
Mi spiace deludervi giovinette e giovinetti, qua si tratta di roba molto più “terra terra”, si parla di rimedi cosmetici contro l’invecchiamento.
Si sa, agli anni che avanzano le donne non si rassegnano proprio mai, soprattutto quando hanno molti soldi e sono molto famose. Rughe, macchie della pelle e altri inestetismi cutanei minacciano costantemente chi è sempre stata abituata a lavorare con la propria immagine, quindi perché non provare a salvaguardarla?
Di rimedi stravaganti e sopra le righe ne sono spuntati davvero parecchi negli ultimi tempi, roba che ormai botulino e protesi in silicone sembrano soluzioni del paleolitico (per la gioia degli amici della paleo). Mentre da un lato abbiamo Kim Kardashian che si fa maschere con il proprio sangue (non sto scherzando), dall’altra abbiamo Kate Middleton che predilige il veleno d’ape per contrastare i segni del tempo. Stramberie a parte, la domanda che sorge è: questi cosmetici alternativi sono cruelty free? La risposta è ni, e adesso la vediamo meglio.
Partiamo con la crema a base di bava di lumache. La più famosa in commercio è l’Elicina, ma esistono anche altri brand, molti dei quali sono bio. Il cosmetico svolgerebbe la stessa azione esfoliante dell’acido glicolico, attenuando così macchie della pelle e cicatrici. Nonostante su tutti i siti delle case produttrici venga affermato che la raccolta della bava non nuoccia agli animali, il procedimento non è troppo chiaro. Dappertutto viene ripetuto che le lumache strisciano e qualcuno raccoglie le loro secrezioni liquide, quello che non viene detto è come le colture di queste lumache siano quasi sempre destinate all’ambito alimentare. In altri casi, invece, sembra che i simpatici gasteropodi vengano sollecitati da agenti esterni (ad es. radiazioni ionizzate) a secernere il prezioso liquido. In entrambi i casi, di innocente e poco invasivo non ci trovo granché.
mettetevi le lumache in faccia, fate prima! |
Del veleno d’ape si sa ancora poco, ma è già diventato una superstar in campo cosmetico. Questo ingrediente è la chiave per attenuare le rughe e distendere la pelle. Come? Stimolando la produzione di collagene e di elastina, responsabili del rilassamento cutaneo.
Come producono il veleno le api? In realtà sarebbe più corretto dire quando. Le api producono il veleno contenuto nel pungiglione quando si sentono in pericolo, o sono particolarmente “esaltate“. Per favorirne la produzione, perciò, viene loro inferta una scarica elettrica che le fa diventare aggressive e che le induce alla secrezione di un veleno, raccolto per mezzo di una lastra.
Ok, non moriranno, però trovo comunque invasivo stressarle in questo modo, almeno io la penso così.
La placenta di pecora è un ingrediente tanto inusuale quanto efficace, poiché ricco di peptidi e proteine che favorirebbero la rigenerazione cellulare. Se lo sono inventati in quel di Londra e i suoi risultati si potranno apprezzare per ben cinque mesi. L’applicazione deve durare dodici ore (una cosa veloce insomma), ma dopo tutto questo tempo la promessa è quella di una pelle visibilmente più giovane. Non credo serva un luminare per capire come venga ottenuta la placenta di pecora e che fine facciano le pecore coinvolte in questo procedimento… per la serie “sai cosa ti spalmi”!
Inutile dire come tutti questi trattamenti costino un occhio della testa, eppure le ricche signore dello showbiz (e non solo) se li permettono con molta soddisfazione e pochi scrupoli.
Non so, la mia impressione è che più si va avanti più si esagera. Ci sono altre stranezze simili a quelle che vi ho citato, come il vomito di balena o gli escrementi di usignolo, ma mi astengo dal parlarvene, sia mai doveste avere incubi. La mia domanda è: ma perché dobbiamo per forza andare a rompere le scatole agli animali anche su queste cose? Alle api e alle lumache poi! Tanto di invecchiare, si invecchierà comunque!
Scusandomi ancora per il ritardo, vi do appuntamento a domani con il nuovo post del lunedì!
Alla prossima!