Buongiorno e buon lunedì!
Eccoci a cominciare una nuova settimana, mentre puntiamo dritti dritti verso l’estate! So che il lunedì resta traumatico per la maggior parte di voi, quindi perché non prendere di petto la questione e darci una bella sferzata di energie con una tazza di… caffè?
Il caffè, dopo l’acqua, è probabilmente la bevanda più consumata e amata al mondo, anche se non è bevuta allo stesso modo da tutti, c’è chi infatti il caffè lo preferisce espresso (ristretto, lungo, macchiato…), chi all’americana (il famoso “filter coffee”), chi turco, etc.
Insomma, ce n’è per per tutte le tradizioni e da ognuna di esse non c’è che da imparare.
Gusto a parte, diciamocelo così, inter nos: di solito chi beve caffè lo fa solo in minima parte per il suo aroma deciso e avvolgente, anzi, la maggioranza delle persone ama consumare questa bevanda più per la carica che dà, che per qualsiasi altro motivo. Sicuramente il caffè è un eccitante di tutto rispetto, ma spesso arriva a svolgere la cosiddetta “funzione placebo” in quei soggetti che si convincono che una tazza di caffè li resusciti anche se pochi secondi prima erano moribondi.
Mi spiace deludervi se anche voi credete la stessa cosa, ma è stato scientificamente provato che si tratta di pura autosuggestione, e che il caffè non è un miracolo concentrato in tazzina… per lo meno non sempre!
Resta comunque innegabile che quando si parla di caffè vengano evidenziati più i lati negativi di quelli positivi: innervosisce, macchia i denti, tiene svegli e, soprattutto, a causa della caffeina, dà dipendenza. L’articolo di oggi vuole farvi riconsiderare il caffè sotto una nuova luce, perché come ogni pianta in natura, anche lui ha i suoi bei benefici!
La pianta del caffè è di origine tropicale e appartiene alla famiglia delle Rubiaceae, precisamente al genere Coffea. Le due varietà più coltivate al mondo, come ci è noto dalle confezioni, sono la “robusta” e l'”arabica”. I suoi frutti sono le celebri bacche che, ancora acerbe, si presentano di colore verde, virando a un bel rosso pieno una volta giunte a maturazione. In questa fase il caffè è ricco di proteine, grassi e vitamine, proprietà che vanno quasi completamente perse una volta che la bacca viene tostata e lavorata.
Quali sono i lati positivi di questa bevanda?
Uno dei più noti “pro” del caffè riguarda la digestione: non a caso a fine pasto è consuetudine (tipicamente italiana, ma non solo) berne una tazzina. Il caffè stimola infatti la produzione di saliva, quindi facilita notevolmente il processo digestivo.
Un altro aspetto interessante è quello inerente alla prevenzione di alcune malattie tanto gravi quanto, ahimé, diffuse quali:
- il diabete: se consumato senza zucchero, il caffè può aiutare l’organismo a tenere sotto controllo il glucosio nel sangue;
- il cancro al fegato: nelle giusti dosi il caffè aiuta a disintossicare e depurare il fegato da tutte quelle sostanze che, se accumulate, possono condurre a un malfunzionamento dell’organo;
- i morbi di Parkinson e di Alzheimer: il caffè ha proprietà stimolanti sul cervello, mantiene vive le sue funzioni (memoria, cognizione) e, se assunto costantemente nel tempo, riduce di molto il rischio di sviluppare queste due malattie.
Non tralasciamo infine che il caffè, come qualsiasi altra pianta, è un buon antiossidante contenente diverse vitamine del gruppo B (B1, B2, B3 e B5) e alcuni minerali quali potassio e rame. Tre tazzine di caffè al giorno giovano sicuramente sotto questo punto di vista!
Concludo dicendo che, nonostante i benefici messi in evidenza, il caffè è una bevanda da prendere con le pinze e che, in alcuni individui, può avere effetti indesiderati. Come dico sempre, il giusto sta nel mezzo! Integrare la propria dieta con qualche tazzina di caffè non è certo un crimine, l’importante è non strafare.
Quanto a me, pur essendo italiana non ho mai amato granché il caffè, infatti di solito - sia a casa che fuori - preferisco consumare il suo surrogato più famoso: il caffè d’orzo!
Alla prossima!