Veg* d’eccezione: Prince

Buongiorno a tutti e buon 25 aprile!
Come passerete questa giornata di festa? Week end in città d’arte, al mare o semplicemente a poltrire a letto? :)
Guida Galattica per Vegetariani non si prende giorni di festa e tosta procede con l’usuale articolo del venerdì dedicato a qualche musicista (e non) che ha scelto il crueltyfree come stile di vita.
Dopo il bel Jared Leto dei 30 Seconds to Mars, oggi abbandoniamo le atmosfere rock per addentrarci in uno dei miti degli anni 90 (e di oggi). Un po’ come per la Coca Cola e la Pepsi, gli anni 90 hanno visto l’eterno “duello” fra due grandi personaggi musicali: se da un lato avevamo il fu Michael Jackson, dall’altro c’era l’esuberante e affascinante Prince, da molti considerato la controparte del primo.
Una personalità poliedrica ed eccentrica il nostro Prince, che ha saputo imporsi sulla scena internazionale fin dal suo esordio negli anni 70, gestendo con furbizia e sapienza la sua popolarità presso i media. Androgino, truccato, dalle movenze sexy e dai comportamenti a volte un po’ sopra le righe, Prince è stato una delle icone degli anni 80-90, ma che ancora oggi è sotto i riflettori.
Oltre alla sua longeva carriera musicale e alle stranezze a cui ha abituato il pubblico negli anni, Prince è famoso anche per essere uno dei vegani più convinti del panorama mondiale, forse uno dei più conosciuti assieme a Moby.
Molti mettono in discussione questo aspetto della vita del cantante, semplicemente perché, a dispetto di altri suoi colleghi, conduce una vita piuttosto ritirata e raramente concede interviste in merito. Eppure le conferme sono diverse. D’altra parte, se l’artista è stato da sempre additato per il suo “essere fuori dal coro”, non c’è allora da stupirsi di come sposi la scelta vegan, spesso considerata controcorrente.
Ci basti evidenziare come la musica di questo artista parta dalle radici della black culture, per poi spaziare verso generi accattivanti quali la durezza del rock, le trascinanti ritmiche del funk e l’orecchiabilità delle melodie pop, di cui non è solo compositore ma, spesso, anche esecutorepolistrumentista).Non ritengo di dover compiere grandi focus musicali su Prince, in quanto credo che tutti (sia giovani che meno giovani) conoscano i suoi lavori più famosi, così come i suoi successi più trasmessi dalle radio e dalle tv musicali (chi non ha mai sentito Kiss ad esempio?).
Ciò su cui vale la pena di soffermarsi è una canzone tratta da Crystal Ball, una raccolta composta da quattro dischi (3 + 1 inedito) contenenti i brani più significativi e di maggior successo rilasciati dal cantante fino al 1998, anno della sua pubblicazione.

Proprio nel disco bonus, intitolato The Truth, si trova un pezzo molto interessante, Animal Kingdom.

Se chi dubita del veganesimo di Prince leggesse il testo di questa canzone probabilmente si convincerebbe del fatto che l’artista americano non racconti frottole, ma che anzi sia molto coinvolto nella causa animalista.
Del resto Prince aveva dichiarato già in passato quanto trovasse ingiusto mangiare carne e bere latte, nuocendo così agli animali. Ha voluto quindi ribadire il concetto in Animal Kingdom, dove non solo afferma “di non mangiare carne rossa, né pesce bianco“, ma che “nessun membro del regno animale beve latte una volta raggiunta la maturità“, e che “se Dio avesse voluto fargli bere latte, l’avrebbe lasciato continuare a succhiare il seno materno”.
Uno che rispetta davvero i principi cardine del veganesimo, il buon Prince.
Non a caso nel 2006 ha vinto anche il titolo di “vegan più sexy del mondo” messo in palio da un concorso della PETA, la quale ha dichiarato “It’s a real Prince” (“è un vero principe”).
Come non potremmo concordare?
Alla prossima!

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