Veg* d’eccezione: Jonathan Safran Foer

Buongiorno a tutti!
Oggi per questa rubrica ci allontaniamo dal mondo musicale e ci addentriamo invece in un altro campo a me caro, quello della letteratura.
Sono in molti gli scrittori ad aver sposato la scelta vegetariana, ma ce n’è uno in particolare che merita attenzione: Jonathan Safran Foer.
J. S. Foer, classe 1977, americano, è un autore molto interessante perché non si limita alla sola narrativa, ma anche alla saggistica. Personalmente ritengo che scriva molto bene e che tocchi temi originali in modo delicato, a tal punto che da ben due romanzi sui tre pubblicati sono stati tratti dei film, “Ogni cosa è illuminata” e “Molto forte, incredibilmente vicino“. I pochi romanzi sono comunque compensati da una prolifica produzione di racconti e di saggi e, proprio fra questi ultimi, quello su cui ci concentreremo è intitolato “Se niente importa“, completamente dedicato alle verità che si celano dietro l’industria della carne.
Foer è diventato vegan dopo la nascita di suo figlio, ed è una persona attenta all’ambiente e agli animali. Già nell’autobiografico “Ogni cosa è illuminata” avevamo potuto apprezzare le sue peripezie alimentari in Ucraina, Paese in cui la parola “vegetariano” sembrava essere sinonimo di malattia o stranezza. Nel film Foer, interpretato da un perfetto Elijah Wood, era stato protagonista di diverse scene comiche che derivavano proprio dal suo credo alimentare. Come dimenticare questo splendido spezzone?
Ma Jonathan è ovviamente più di questo.
Foer non si è risparmiato, né ci ha risparmiato nulla, il tutto è raccontato con lucidità e oggettività, cercando di tenersi il più lontano possibile dalla mancanza di imparzialità sull’argomento.Per tre lunghi anni si è dedicato a meticolose ricerche (con tanto di incursioni) e alla raccolta di dati inerenti agli allevamenti intensivi, l’impatto ambientale di questi su scala mondiale, le sofferenze che gli animali sono costretti a patire nell’industria della carne, del latte e delle uova.
Sono molte le domande da cui è partito per sviluppare questa laboriosa indagine, ad esempio il rapporto fra l’essere umano e gli animali, la provenienza della carne che ci si trova nel piatto, il risvolto economico che comporta questo tipo di industria.
L’autore ha così vivisezionato una realtà che in molti ignorano o vogliono ignorare, ha voluto aprire gli occhi senza risultare invadente o provocatorio, ma semplicemente riportando ciò che quotidianamente accade dentro i mattatoi, in modo che il libro fosse rivolto a tutti (onnivori e vegetariani).
Al centro di “Se niente importa” non c’è solo l’etica, ma anche l’alimentazione in senso stretto. Foer infatti afferma di essere passato dal vegetarismo al vegan dopo essere diventato padre: se prima era importante nutrire se stesso, è diventato ancora più significativo sapere come nutrire il proprio figlio, una consapevolezza che coinvolge in primis la salute, oltre agli animali e all’ambiente.
Secondo l’opinione pubblica chiunque legga questo libro non può non sentirsi toccato, o quanto meno porsi due domande su come giri l’industria alimentare attorno a noi.
A quanto riportato, l’attrice Natalie Portman ha dichiarato che “Se niente importa” l’ha trasformata da vegetariana a vegana convinta.
Il libro in Italia è pubblicato da Guanda ed è disponibile in versione cartacea presso qualsiasi libreria, oppure online in formato e-book.
Perché “se niente importa, non c’è niente da salvare“.

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