L’argomento di oggi in qualche misura mi diverte, anche se quando si tratta di fobie, per quanto bizzarre possano essere, non c’è mai nulla da ridere…
Chi di noi non ha una qualche paura, se non addirittura una vera fobia? Immagino tutti.
C’è chi ha la fobia degli spazi chiusi, chi di quelli aperti, chi dei ragni e chi dell’aereo. Com’è noto, le fobie, a differenza delle “semplici” paure, innescano delle reazioni spropositate se paragonate all’oggetto della fobia stessa, ed è per questo che si parla di vere e proprie patologie. In pochi sanno però che una fobia più diffusa di quanto si possa pensare è quella dei pomodori. Sì, avete letto bene, i pomodori!
Un veg* che si rispetti conosce i pregi di questo ortaggio in tutte le sue varietà: è buono, è ricco di sali minerali ed è versatile. Che sia insalataro, perino, pachino, ciliegino, cuore di bue o datterino, poco importa, il pomodoro appare spesso sulle nostre tavole ed è uno dei protagonisti indiscussi della cucina italiana nel mondo.
Eppure, nonostante le sue tante qualità, molte persone là fuori temono il pomodoro come se fosse un parente di Freddy Krueger, tanto da spingerle a veri e propri attacchi di panico, rigetti e pianti incontrollati non appena se ne ritrovino uno davanti agli occhi, o ancora peggio, tra le mani.
Questa paura si chiama Lycopersicoa fobia, termine che deriva dal nome scientifico del pomodoro, Solanum lycopersicum. Potreste essere indotti a pensare che chi ne soffre abbia alle spalle episodi legati a qualche violenta allergia, fenomeno di cui l’ortaggio è spesso protagonista, eppure non è così.
A provocare la repulsione, nonché la potente reazione di panico di fronte al pomodoro, sarebbero la sua buccia, ma soprattutto la consistenza “mucosa” del succo, per non parlare dei tanti piccoli semini di cui è costellato.
Chi è affetto da questa inusuale fobia è realmente terrorizzato dalla sola idea di trovarsi un pomodoro nel piatto, ritenendo impensabile il doverlo affettare e, naturalmente, mangiare.
Non ci crederete, eppure io conosco ben due persone lycopersicofobe, entrambe mie care amiche.
La cosa buffa è che tutte e due dovevano avere a che fare con i pomodori per lavoro (con enorme riluttanza e avversione), infatti è stato proprio sul campo che è emersa la questione! All’inizio ero piuttosto incredula, poi ho svolto qualche ricerca su internet e ho appurato che, in effetti, sono in buona compagnia.
Io stessa non posso fare troppo la spavalda, lo confesso: evito la varietà “cuore di bue” perché mi fa senso la consistenza, la forma e il copioso succo che produce durante il taglio…
In attesa che qualche folle cineasta sfrutti l’idea per produrre un grandioso b-movie (sempre che non l’abbiano già fatto), vi domando: e voi, avete paura dei pomodori?
Alla prossima!
Mi scuso per la leggerezza del commento, visto che il post tratta di un argomento serio, però non sono riuscito a trattenermi e ho trovato il film “Pomodori assassini” del 1978, che ha pure avuto un seguito, intitolato con molta fantasia “Il ritorno dei pomodori assassini” del 1987, interpretato addirittura da… George Clooney!
Certo, la leggerezza del tuo commento non potrà mai essere perdonata, soprattutto se paragonata alla serietà dell’immagine che accompagna l’articolo… :P
A parte ciò, grazie infinite per questa informazione!! Ahaha mi lancio subito alla ricerca di quelli che devono essere due b movie coi fiocchi… col buon George! :P