Buongiorno a tutti!
Posto con un giorno di ritardo l’articolo socio-culturale del mercoledì perché ieri sono stata impegnata e non ce l’ho fatta… ma meglio tardi che mai, no? :)
Bene, proprio grazie a un commento lasciatomi di recente da un utente a proposito del Quorn, mi è venuta l’idea di sviluppare il post di oggi, che riguarderà un tema scottante… i cibi considerati sostituti della carne. Perché scottante? Perché, a mio avviso, innesca una serie di domande psico-sociali che non sono da sottovalutare.
Premetto che, Quorn a parte (che tanto non viene venduto in Italia), come spesso ho dichiarato, io non sono solita consumare questi cibi. Ho provato il seitan, il tofu, il tempeh, sia cucinati da me che preparati al ristorante, ma in tutti questi casi è finita male, non mi piacciono proprio. Capisco comunque ci siano molte persone che invece amano questi alimenti, anche perché le combinazioni sono piuttosto ampie e con i tre prodotti sopra citati (a cui possiamo aggiungere anche lupino e muscolo di grano) si può davvero ottenere di tutto.
Ciò che di solito però viene obiettato ai veg* è: perché se hai scelto di privarti della carne continui a mangiare roba che sembra o ricorda nel gusto la carne?E questa credo sia un’ottima domanda, me la sono posta spesso io stessa.
C’è da specificare che comunque non tutti i veg* consumano sovente surrogati della carne, anzi, diciamo che in molti casi essi vengono impiegati soprattutto agli inizi, in quel periodo di transizione dalla dieta onnivora a quella vegetariana, ma poi vengono abbandonati o usati sporadicamente.
Credo che la domanda che ho posto abbia in realtà diverse risposte, alcune che riguardano unicamente il gusto, altre che invece coinvolgono i contesti socio-culturali in cui si cresce e la psicologia di ogni individuo. Cerchiamo di approfondire il discorso.
Consideriamo che la maggioranza dei vegetariani o vegani non è nata vegetariana o vegana. Siamo cresciuti quasi tutti in famiglie che hanno sempre consumato carne, pesce, latte, latticini e uova, quindi va da sé come abbiamo tutti ricevuto un’educazione alimentare che coinvolgesse l’uso parziale o totale di questi cibi. Poi, a un certo punto, è scattato qualcosa e abbiamo deciso di “rinnegare” la tradizione impostaci. Questo da un punto di vista razionale, ovviamente. Ma ricordiamoci che la memoria è sì qualcosa che possiede il cervello, ma è propria anche del corpo! Per quanto la nostra testa comandi al corpo di fare qualcosa, il corpo potrà anche farla, ma ricorderà sempre le vecchie abitudini creando una certa “nostalgia culinaria”. Aggiungiamoci anche che se una persona ha mangiato in un certo modo per 18, 25 o 30 anni della sua vita, le tradizioni saranno più difficili da eliminare e di certo non spariranno senza il minimo dolore.
Spesso chi si scaglia in obiezioni e critiche molto dure nei confronti di vegetariani e vegani dimentica che innanzitutto si trova davanti a esseri umani e non a macchine perfette e infallibili che, a seconda di come le si programmi, rispetteranno il nuovo programma senza vacillare nemmeno per un secondo. Penso che piuttosto che puntare il dito sia meglio cercare di comprendere le ragioni altrui, ma è qualcosa che accade molto di rado, in generale…
Un’altra risposta riguarda il gusto. Diciamo che fra una foglia di insalata e un cubetto di pancetta è facile come sia il secondo a essere più saporito, ma credo sia anche ovvio, dato che subiscono processi completamente differenti. Perciò, come affermato poco sopra, se una persona è stata abituata a mangiare in modo “vivace” per gran parte della sua vita sarà arduo che dimentichi il sapore di certi alimenti. E comunque, sì, ci sono vegetariani e vegani a cui il gusto della carne manca perché gli piaceva. Questo li rende ipocriti? No, almeno a mio avviso. Trovo anzi lodevole come qualcuno, per puri principi etici e gran sensibilità, rinunci a qualcosa per cui stravede, magari con degli sforzi. E finché quello che sembra carne non è davvero carne, io non vedo dove sia il problema, sinceramente! Penso sia in linea con le proprie ideologie.
Oltre a questi due aspetti, c’è anche da considerare che la psicologia di ognuno di noi è diversa, motivo per cui il modo in cui mi approccio al cibo io - che sono comunque veg* - non sarà lo stesso con cui ci si avvicina qualcun altro, che pure è vegetariano o vegano. Conosco molti veg* che, proprio per psicologia, consumando cibi che ricordino loro la carne, si siano sentiti più “rassicurati” durante il periodo della loro transizione, anche perché ricordo che c’è sempre un certo timore sulla salute quando questa si attua! Quindi posso capire perfettamente la cosa.
Insomma, questo articolo non nasce come un’apologia a quella che viene spesso additata come incoerenza o ipocrisia, ma semplicemente per fornire spiegazioni o illuminazioni (che rimangono mie, quindi soggettive) su una questione che di frequente crea aspri dibattiti e liti.
Concludo puntualizzando
un’ulteriore cosa:
spesso gli onnivori hanno pregiudizi nei confronti dei cibi che sostituiscono la carne, li catalogano come schifezze senza nemmeno averli mai assaggiati. Su alcuni hanno sicuramente ragione (e io stessa concordo), su altri
secondo me sono partiti presi che si basano su convenzioni sociali ben radicate. Per confermare quello che sto dicendo,
vi lascio un video che avevo già postato sul blog un paio di anni fa e che ho riproposto di recente anche
sulla pagina Facebook, un esperimento compiuto proprio da Alpro a Bologna, che non manca mai di farmi fare grasse risate!
Mi scuso per la lunghezza, ma il discorso era interessante e meritava uno spazio non sacrificato.
Spero vi sia piaciuto e se avete voglia di dire la vostra in un commento qua sotto (educato, mi raccomando ;) ) mi farà di certo piacere!
Alla prossima!
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Evvai,finalmente qualcuno che la pensa come me su questo argomento!! :) :)
In particolare mi sono ritrovato molto in questo passaggio qua :
“E finché quello che sembra carne non è davvero carne, io non vedo dove sia il problema, sinceramente! Penso sia in linea con le proprie ideologie.”
Grazie per aver scritto quest’articolo,buona giornata!
Andrea