lunedì 10 marzo 2014

L'angolo delle proprietà: patate

Buongiorno amici e amiche, buon Meatless Monday!
Il post di oggi vede protagonista quella che ritengo essere la più versatile tra gli ortaggi, perché in qualsiasi versione venga cucinata resta sempre ottima e gustosa. Fritta, lessa, al forno, arrosto, in padella, a purè, in chips e perfino quando è cruda, la patata è infatti una vera regina in cucina. 
Che mondo sarebbe senza patate? Potremmo facilmente chiederlo al buon Rocco Siffredi, ma Guida Galattica per Vegetariani preferisce fornire altri tipi di risposte, magari un po' più utili e interessanti. :)
Tutto cominciò con la scoperta del Nuovo Mondo. Non è un mistero che prima di allora non ci fosse traccia di patate nel vecchio continente, al contrario le popolazioni indigene americane erano già avvezze al consumo di questo tubero, che in alcuni casi veniva addirittura venerato (e ci credo!).
Da allora la coltivazione delle patata si è espansa a macchia d'olio, e al giorno d'oggi risulta essere l'alimento più popolare del mondo, sia per consumo che per coltivazione. 
Quando si parla di patate il pensiero di molti (soprattutto delle donne) corre subito ai carboidrati in esse contenuti, che in effetti è piuttosto alto. Ma Madre Natura avrebbe mai potuto fornirci qualcosa che fosse soltanto buono e "peccaminoso", senza nessun altro aspetto positivo? Nah, fuori questione. 
Addentriamoci dunque nell'universo delle patate per carpire qualche informazione in più.

Innanzitutto, com'è ben noto, le patate crescono sottoterra e si chiamano tuberi; il nome scientifico della pianta è infatti Solanum Tuberosum e, tanto per la cronaca, è una pianta perenne (ecco perché sempre disponibile). Non credo ci sia bisogno di descrivere l'aspetto di una patata, perché tutti ne hanno presente le fattezze. Ciò su cui è più interessante mettere l'accento è il numero impressionante di varietà di patate esistenti al mondo (più di duemila), di cui noi conosciamo probabilmente solo una minima parte. Questa moltitudine viene poi distinta in base al tipo di pasta (colore, compattezza) e alla buccia, è così che troviamo le patate a pasta gialla (compatte, ideali per la frittura), quelle a pasta bianca (farinose, impiegate per il purè e gli gnocchi), le patate novelle (raccolte a maturazione non completa) e le patate a buccia rossa (sode e compatte, ottime per il forno, da consumare con la buccia).
Fanno eccezione a questa catalogazione classica le patate viola, pseudonimo errato delle patate vitelotte (o patate nere), provenienti del Perù e tipiche delle raccolte di fine estate. La loro polpa, oltre che essere viola, è parecchio farinosa, motivo per cui è indicata per la preparazione dei purè!

Parlando di proprietà, la patata è rinomata per la sua alta percentuale di acqua, nella quale è presente un altrettanto importante percentuale di amido, lasciando invece le briciole a zuccheri, grassi, proteine e fibre, senza tralasciare una consistente presenza di potassio. Le vitamine presenti sono in gran parte B3, B5, B6, con un bel tocco anche di vitamina C.

Essendo abituati a mangiarla sempre cotta, siamo in realtà all'oscuro di due interessanti azioni esercitate dalla patata se consumata cruda.
La prima riguarda la digestione: il succo della patata, infatti, aiuta la digestione e risulta essere un buon depuratore a livello intestinale; la seconda, invece, sarà molto apprezzata dalle donne, poiché pare che la patata dichiari guerra aperta alla ritenzione idrica, proprio grazie all'alto contenuto di potassio in essa presente.

Insomma, non solo carboidrati pare, che ne dite?
Ma diciamoci la verità, ci avventeremmo sulle patate anche se queste non avessero mezzo nutriente utile al nostro corpo, sono troppo, troppo buone, e sono anche l'unico ortaggio che piace a tutti, onnivori o veg* del caso! Gira e rigira bisogna dare ragione a Rocco... la patata tira!

Alla prossima!

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