Visto che le trilogie sono ormai un vero e proprio trend, potevo mai risparmiare Guida Galattica per Vegetariani dall’averne una? Ovviamente no, così, a distanza di quasi due anni, completo la serie di post dedicata al ristorante giapponese, parlando dei famosissimi piatti caldi.
il tipico aspetto degli udon |
Tornando ai piatti giapponesi, un must da assaggiare almeno una volta nella vita sono gli udon. Cosa sono? Gli udon sono spaghettoni di grano tenero, di colore bianco, dotati di un’estrema elasticità e di uno spessore che ricorda quello dei nostri bucatini.
Gli udon vengono preparati in diversi modi, i più famosi al ristorante sono i tempura udon (in brodo, con frittura abbinata), i katsudon (in brodo, con spinaci, gamberi e uovo in camicia) e gli yaki udon (saltati, con verdure, uovo fritto e gamberi). Posso già sentire le vostre obiezioni: “come fanno a essere veg*, ci sono i gamberi!“. Sì, ci sono i gamberi. E vi dirò di più, quello che credevo essere un innocuo brodo vegetale, ho scoperto contenere polvere di tonno, motivo per cui tempura udon e katsudon li scartiamo subito. Per quanto riguarda gli yaki udon, invece, ecco il trucco: basta comunicare al cameriere che volete una versione senza gamberi e senza scaglie di tonno e verrete accontentati!
yaki udon in azione! |
Gli yaki udon sono davvero buoni e, tolto il pesce, rimangono spaghettoni saltati e insaporiti con salsa di soia, zucchine, carote e germogli. Se siete vegani chiedete che venga omesso anche l’uovo fritto, il quale ho notato non viene aggiunto sempre, ma in molti ristoranti si. Una delle cose che apprezzo in assoluto dell’efficienza orientale nella ristorazione è che, a differenza di molti posti italiani, sono sempre pronti ad soddisfare le richieste del cliente, difatti molto raramente mi sono sentita dire “no”.
Quindi non abbiate paura e chiedete!
Comunque nessuno vi impedisce di cucinare i tempura udon o i katsudon da soli a casa, in versione veg*: nei negozi etnici orientali infatti è possibile acquistarli d’importazione a prezzo bassissimo. Una volta nella vostra cucina sarà sufficiente controllare le ricette su internet e sostituire il famigerato brodo di pesce con uno vegetale. Et voilà!
i soba noodles |
Lo stesso discorso degli yaki udon si può applicare anche ai soba, spaghetti sottilissimi di colore scuro, poiché fatti di grano saraceno (in alcuni ristoranti è proposta anche la versione al tè verde). Fateveli portare freddi, anche qui specificando al momento dell’ordinazione che optate per la versione “vegetariana”, così vi sarà cucinata quella.
In generale il mio consiglio è quello di evitare qualsiasi piatto caldo contenente brodo, che siano udon, soba o il famoso misoshiro (la zuppa di miso). Un tempo credevo infatti che il brodo utilizzato fosse di origine vegetale, salvo poi scoprire che non lo era. Quindi, se proprio volete provare questi spaghetti in brodo, torno a consigliarvi la preparazione fai da te, almeno andate sul sicuro!
togliendo i gamberi, ecco una bella tempura! |
Spostandoci sul fronte dei “secondi”, un altro piatto che io personalmente adoro (ma è meglio avere uno stomaco che tolleri bene i fritti) è la tempura, la quale di solito consiste in un ampio range di verdure pastellate e poi fritte senza pietà. Fra queste le più comuni sono la zucca, i fiori di zucca, la carota, i fagiolini, la zucchina e la melanzana, ma ci sono ristoranti che osano un po’ di più e propongono funghi o soba. Di norma la tempura comprende anche un paio di gamberi, ma anche in questo caso vale lo stesso discorso della richiesta specifica in fase di ordinazione.
Anche la tempura è ormai un piatto giapponese molto in voga, infatti è possibile riprodurla a casa abbastanza facilmente. Il segreto sta nella pastella, che per quanto costituita solo da farina, acqua ghiacciata e sale, non è affatto semplice da ottenere! Se non avrà la giusta consistenza, una volta in padella si sfalderà e a voi non resteranno che verdure sbrindellate, ma questa è un’altra storia…
Bene, ho finito. Che fame!
Mi rendo conto di aver scritto un papiro lunghissimo, ma anche stavolta spero di avervi dato dritte e dissolto dubbi, eheh.
Alla prossima, sayonara!