Ciao a tutti!
Dopo eoni, torno con un articolo che avrei voluto scrivere già un anno fa, ma che poi non ho mai scritto.
Di cosa parliamo oggi? Di cereali per la colazione.
Dopo eoni, torno con un articolo che avrei voluto scrivere già un anno fa, ma che poi non ho mai scritto.
Di cosa parliamo oggi? Di cereali per la colazione.
I cereali sono un cibo quasi sempre sano, ma, ovviamente, hanno pro e contro… vediamo insieme quali!
Facciamo prima un attimo un passo indietro per parlare del pasto denominato “colazione“.
Come è risaputo, la colazione è il pasto principale della giornata, quello che dà più energia, ma anche quello i cui zuccheri vengono consumati prima rispetto a pranzo e cena. Mai saltare la colazione, mai mangiare alimenti sbagliati dopo il lungo sonno. Spesso le persone che seguono diete a casaccio (e un tempo sono stata una di loro) pensano che saltando la colazione si risparmino calorie inutili, ma non si potrebbe fare errore più grande!
“Breakfast” significa letteralmente “breaking the overnight fast“, ovvero rompere il digiuno notturno. Se riflettete attentamente, una persona che cena alle 19, alle 20 o anche alle 21 e dorme poi fino alle 7, alle 8 o alle 9 di mattina, digiuna praticamente per almeno 10 ore.
Durante la notte il cervello non riposa, anzi continua a lavorare, e per proseguire la sua attività - seppur ridotta rispetto a quella diurna - ha bisogno di zuccheri. Oltre a ciò, è spesso ignorato come durante il sonno si brucino parecchie calorie, questo proprio perché il corpo rimane sì immobile, ma completamente a digiuno. Per questo motivo, mentre dormiamo, il nostro organismo si rigenera e dà fondo a tutto quello che ha accumulato durante il giorno per far fronte a 8-10 ore di “stand by”.
Il risultato di questo processo è che al risveglio ci si ritrova sempre parecchio affamati e - anche se non ne siamo consapevoli - in calo di zuccheri.
Il risultato di questo processo è che al risveglio ci si ritrova sempre parecchio affamati e - anche se non ne siamo consapevoli - in calo di zuccheri.
Cosa mangiare a colazione, quindi?
Le possibilità di colazione sono molte e variegate, tuttavia un tipo di colazione si è affermata negli ultimi 60 anni come quasi universale: latte e cereali.
Il leader di settore, come tutti sanno, è Kellogg’s. I cereali Kellogg’s, che ormai vantano una gamma di prodotti ben assortita, si trovano dappertutto e hanno una qualità che, a mio personale avviso, supera quella degli altri produttori da GDO (vedi Nestlé). Questo non significa che non aggiunga elementi opinabili (quali zucchero e sale) ai suoi cereali, ma parlando di mero gusto, i suoi cereali si distinguono dagli altri. Anche le private labels dei supermercati sono di una buona qualità, sono meno costose semplicemente perché nel loro prezzo non sono incluse le cifre che le grandi compagnie come Kellogg’s investono in pubblicità.
Tornando ai cereali, sono delle risorse grandiose per la prima colazione. Il cereale in sé sta alla base della piramide alimentare umana e fornisce sostanze utilissime al nostro organismo, come ferro e vitamine.
I cereali per la prima colazione, nel corso degli anni, oltre a essere una fonte importante di ferro sono stati fortificati con vitamine, soprattutto con quelle del gruppo B (B1, B2, B6 e la famigerata B12), delle quali ci si preoccupa sempre se si intraprende un percorso vegan. Attenzione, questo non significa che i cereali da supermercato siano vegan, conviene sempre leggere le etichette.
E gli zuccheri?
Molte obiezioni sono state sollevate - a ragione - nel corso degli anni in merito agli zuccheri contenuti nei cereali in commercio. Tipologie quali Frosties o Coco Pops sono oltremodo zuccherini, inutile negarlo, e andrebbero sicuramente a inficiare la dieta di qualsiasi bambino. Se consideriamo però altri generi, come Special K, Corn Flakes standard, All Bran o Weetabix, dove lo zucchero (e il sale) è notevolmente ridotto, i benefici superano i contro. Chiariamoci, gli zuccheri ci sono indubbiamente, ma non ai livelli dei prodotti sopra citati. E, naturalmente, stiamo parlando di marche da GDO, quelle che, bene o male, si trovano anche nel paesino di villeggiatura o in cima alla montagna; l’opzione migliore sarebbe scegliere cereali “allo stato brado”, meglio ancora se bio, ma mi rendo conto che non è alla portata di tutti, proprio per un fattore di reperibilità.
I cereali contengono non solo vitamine e ferro, ma sono anche ricchi di fibre e antiossidanti, nonché poveri di grassi. A mio personalissimo avviso, in virtù di ciò, la presenza di qualche zucchero non inficia in modo così grave l’apporto nutritivo che essi forniscono, soprattutto considerando che fanno parte di un pasto in cui gli zuccheri giocano un ruolo chiave.
In ultima analisi, io cerco sempre di metterla in questi termini: fra una fetta di pane con una generosa dose di Nutella e una tazza di cereali e latte… quale contiene più zuccheri e grassi? Lascio a voi la risposta…
Alla prossima!