Benritrovati e benritrovate! In effetti è da un po’ che latitavo sul blog, ma, complice il lavoro incandescente del periodo pre-vacanza e altri tipi di questioni più o meno spinose, non ho avuto il tempo e lo spirito per dedicarmi a un post interessante.
Visto che ho toccato la parola “spinoso”, mi pare un ottimo s-punto di partenza per introdurvi l’argomento odierno, che infatti di spine - fisicamente - ne ha parecchie: l’Aloe.
Ricordo che quando ero piccola mia nonna aveva sul suo terrazzo infiniti vasi di latta contenenti piante a mio avviso orribili da vedere, e del tutto prive di senso estetico: foglie lunghe, carnose e piene di spine sgusciavano dai suddetti vasi come fossero i tentacoli di una piovra particolarmente pasciuta. Giusto qualche settimana fa, curiosa di scoprire quale faccia avesse la famosissima Aloe con il cui gel mi cospargo spesso il corpo, ho realizzato che quelle piante che tanto giudicavo male erano proprio lei.
L’Aloe Vera, che scientificamente è chiamata Aloe barbadensis miller, è una pianta che appartiene alle Aloeaceae, famiglia di origine arabo-africana, un’origine chiaramente evidente dall’aspetto tipicamente grasso da vegetazione desertica. Comunque, dovete darmene atto: da vedere è proprio brutta! Mi fa quasi paura, ha un che di mostruoso, mi ricorda una bestia tipo dinosauro dai denti aguzzi…
Dunque, quando dico che Madre Natura ci da’ tutto l’occorrente per affrontare caldo, fatiche, mali, febbri, reumatismi, dermatiti e quant’altro, non vado troppo lontana dalla verità. L’Aloe ne è infatti un emblema, visto che è classificata come un piccolo prodigio naturale contro diversi tipi di patologie.
L’impiego più comune che possiamo riscontrare aggirandoci per i reparti di supermercati ed erboristerie è quasi prettamente cosmetico: innumerevoli sono le marche che la commercializzano sotto forma di crema, gel, acqua idratante, shampoo, balsamo e chi ne ha più ne metta (esempi famosi sono Equilibra e Planters). Bisogna però sottolineare come l’Aloe non sia semplicemente un efficace lenitivo contro infiammazioni, irritazioni e via dicendo, né solamente un naturale idratante per pelli assetate e bisognose di morbidezza.
Le peculiarità di questa pianta, che ultimamente molti non si risparmiano di definire “miracolosa”, sono molteplici e qua vi faccio un elenco di tutto ciò contro cui può risultarne interessante l’impiego…
Mille e uno usi dell’Aloe barbadensis
- Allevia infiammazioni, pruriti, bruciori e scottature grazie alla sua azione antinfiammatoria ed emolliente: per questo motivo molte creme, in questo periodo soprattutto dopo dopo-sole e dopo-puntura di insetti, sono a base di gel d’Aloe.
- Idrata in profondità la pelle e la rende fresca, morbida e luminosa favorendo la rigenerazione cellulare.
- Aiuta a cicatrizzare e rinnovare la pelle: in questo caso sia berne il succo che usarne il gel è consigliato se si vogliono attenuare cicatrici, smagliature, o se semplicemente si vuole portare del beneficio alla propria pelle eliminandone le impurità dall’interno. L’Aloe in questo caso funziona un po’ come il lievito di birra: come molti di voi sapranno, il lievito di birra è un depuratore naturale per il fegato, il quale è la sede principale di ‘smaltimento’ di tutto ciò che ci intossica l’organismo. Spesso, quando è particolarmente sovraccaricato (come durante o post cure antibiotiche o in un periodo di intenso consumo di cibi fritti, per fare un paio di esempi), questo organo scatena reazioni cutanee aggressive, dei rush, soprattutto sul volto, donandoci un aspetto non troppo avvenente. Il succo d’aloe - che ricordo deve essere purissimo e non mischiato a qualsiasi altra cosa! - agisce, grazie alla sua intensa funzione detossinante, come un depuratore, aiutando così il fegato a carburare meglio e, di conseguenza, la pelle a riprendersi.
- E’ un efficiente antibatterico e antivirale, nonché fungicida: ostacola il proliferare di batteri, virus e perfino funghi! Lo sapevate che nel gel e nel succo d’Aloe sono presenti un numero elevatissimo di sostanze potenti come quelle degli antibiotici, ma ovviamente prive dell’effetto tossico che questi ultimi si trascinano? In modo del tutto naturale, se assunto ogni giorno con costanza, il succo d’Aloe svolgerà un’utilissima prevenzione contro molte malattie e fortificherà notevolmente il vostro corpo.
Infine - e qui apro una parentesi a parte, poiché molto delicata - molto discussa, è la sua azione antitumorale, sia per quanto riguarda la prevenzione della malattia (soprattutto per il fegato), sia per quanto riguarda il trattamento in pazienti già affetti da tumori di varia natura. Testimonianze varie riportano come l’Aloe possa aiutare chi presenta neoplasie a sviluppare una resistenza maggiore al male, e a recuperare vitalità e forze di ogni sorta (nonché, pare, veri e propri anni di vita). Alcuni hanno ipotizzato come questa pianta possa anche rappresentare la vera cura al cancro, ovviamente - e giustamente - con riserve di varia natura sulla sua effettiva efficacia. Per mio personale parere potrebbe anche essere vero, voglio dire, non mi sono mai fidata totalmente delle industrie farmaceutiche che, alla fine, rimangono pur sempre aziende e quindi vengono spinte in primis dal guadagno, motivo per cui essere soppiantate da una pianta (scusate l’involontario gioco di parole) non dovrebbe essere proprio decoroso. D’altro canto, neppure la chemioterapia o altri sofisticati metodi di cura risultano sempre vincenti, eppure nessuno li taccia di inutilità o invalidità. Ora non mi addentro in particolari, prendete questo mio parere con le pinze poiché non sono un medico, però secondo me, se tutte queste testimonianze di accresciuto benessere in pazienti affetti dalla malattia sono reali, allora forse non stiamo sbagliando del tutto…
La differenza fra Aloe barbadensis e Aloe arborescens
Aggirandomi per internet a caccia dei pregi dell’Aloe, mi è capitato di imbattermi in un differente tipo della stessa pianta, soprattutto per quanto concerne l’impiego nel settore tumorale. Ciò mi ha creato curiosità e sono andata a documentarmi sulla differenza fra la più comune barbadensis e l’arborescens. La differenza, in realtà, non sussiste davvero, in quanto le proprietà contenute nelle foglie dell’una e dell’altra sono del tutto identiche. Quello che cambia, se ho ben capito, è la loro lavorazione e la diversa concentrazione di sostanze benefiche presenti nel prezioso gel derivante. Avendo l’arborescens delle foglie più piccole e strette, la lavorazione occuperebbe un tempo maggiore e ciò significherebbe la possibile perdita parziale, o “evaporazione”, delle stesse prima che il gel venga estratto del tutto. Questo problema non si verificherebbe invece nella più popolare barbadensis che, avendo appunto foglie più larghe, faciliterebbe la raccolta della sua linfa e diminuirebbe i tempi di lavorazione, conservandone intatte tutte le proprietà. Questo è quanto.
In ogni caso, direi che come “bottino” l’Aloe fa le scarpe a tutti e sicuramente berne i classici 50 ml al giorno male non fa.
Quindi, qualora ne aveste l’occasione, vi consiglio di provarne l’assunzione per una settimana-dieci giorni. In commercio, nel reparto degli integratori alimentari di cui la maggior parte dei supermercati ormai è dotata, si trovano diverse marche che vendono boccioni di succo d’Aloe pronto da bere. Mi raccomando, ripeto, deve essere purissimo, altrimenti sarà completamente inutile. La dose consigliata è 50 ml al giorno, che potete ingerire da sola oppure diluita in qualche bevanda (tipo succo di frutta, non caffè o Coca Cola). Il costo si aggira circa fra i 10 e i 20 euro, dipende dai vari formati e dai vari brand.
Io sono un’affezionata dell’Equilibra, la quale propone il succo in due versioni: all’aroma di pesca o “nature“. In questa seconda chiave mi fa abbastanza ribrezzo, ha il sapore a metà fra il plasticoso e quello dell’erba.
Detto questo, prendete l’Aloe e mettetela da parte, vi servirà di sicuro!
Alla prossima!
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io ho la piantina di aloe, qualche ricetta di come usarla?
ciao ciao
Samy
io personalmente non ne conosco né sarei pratica, so che bisogna fare attenzione perché troppo gel fa male, bisogna stare attenti a cavarne via la giusta dose! c’è la ricetta antitumorale che è piuttosto famosa, se vuoi ti cerco quella…
Salve, desideravo sapere come estrarre il succo dalla pianta , e come farne un buon utilizzo
Cara pinella, per quanto riguarda l’estrazione del succo dalla pianta ti rimando a questo video dove si vede la procedura, quindi forse ti è pi utile delle mie spiegazioni :) https://www.youtube.com/watch?v=pWdXQ-MX7gY
Per quanto riguarda gli usi, come dicevo nell’articolo, berne 50 ml al giorno aiuta sicuramente l’organismo a depurarsi (a partire dal fegato), a rendere migliore la pelle e a potenziare le difese immunitarie!
Un saluto!
Buongiorno, ho letto con attenzione il suo arricolo, bensì sono un appassionato di aloe vera, devo però fare il mio disappunto. Nel testo parla di aloe purissima, sicuramente non può dirmi che la ditta equilibra commercializzi aloe purissima. Il prezzo di 10- 20 euro non permette di avere un prodotto puro. Estrazione e la conservazione dell aloe non permettono di vendere ad un prezzo cosi basso. Mi spiace dire che lei stava o sta utilizzando un succo di aloe di scarsa qualita. Saluti
Esistono svariate aziende che producono gel di Aloe Vera, io conosco e promuovo quello della Forever. Azienda leader mondiale della coltivazione, produzione e stabilizzazione di Aloe. Il gel viene direttamente dall’estrazione a freddo, previa rimozione di aloina, presente nella foglia, che potrebbe risultare irritante per l’organismo.
Percentuale di purezza del gel 96%. Costo 31,20€ / litro. Per info: flaviop.foreverliving@gmail.com