domenica 15 luglio 2012

Ogni cosa è illuminata (Everything is Illuminated)

Essere vegetariani è qualcosa che trascende il mero aspetto alimentare e, come un miasma, si espande anche in altri ambiti culturali, quali la musica, la letteratura o il cinema.

Parlando di questi ultimi due, vorrei segnalarvi e invogliarvi a vedere, il film di Liev Schreiber "Ogni cosa è illuminata", che affonda le sue radici nell'omonimo romanzo autobiografico di Jonathan Safran Foer, il quale, oltre a essere un ottimo scrittore, è anche un vegetariano convinto (per non parlare della somiglianza con Elijah Wood nel film).


"Ogni cosa è illuminata" non è certo un film incentrato sul vegetarismo, anzi, si muove sulle delicate quinte di un Olocausto ormai passato, di cui ci viene offerta una prospettiva del tutto nuova e insolita. In soldoni la trama è la seguente: ci troviamo in Ucraina e la famiglia di Alex (che è interpretato dal cantante dei Gogol Bordello) organizza particolari visite guidate in villaggi/paesi, ormai andati perduti, per quegli ebrei che a distanza di anni vogliono tornare a cercare le origini delle proprie famiglie distrutte dall'orrore nazista. Anche la visita dell'americano Jonathan - che diventerà "Jonfen"- sembra come le altre, ma c'è qualcosa di diverso nella sua indagine, qualcosa che al nonno di Alex, sedicente cieco alla guida della scalcagnata vettura con cui attraverseranno il Paese, non passerà inosservato e che anzi lo coinvolgerà attivamente nella ricerca, suo malgrado.
In tutto questo la dose di comicità è alta, dosata in quantità giusta, nei modi giusti. Di solito consiglio di guardare i film in lingua originale, ma questo penso sia l'unico film che valga la pena essere guardato in italiano poiché le traduzioni maccheroniche che Alex fornisce al povero Jonathan sono davvero pittoresche e nel nostro idioma sono sicuramente più esilaranti che in inglese.

Cosa c'entra il vegetarismo? C'entra che Jonathan, fra le sue varie stranezze ai limiti delle psicosi, ha anche quella di essere vegetariano... solo che in un paese come l'Ucraina non è propriamente vista con sportività :)
Ecco la parte a mio avviso più divertente del film, dedicata ai drammi dei vegetariani :)


J. S. Foer ha poi dedicato un saggio agli allevamenti intensivi e alle sofferenze degli animali patite negli stessi, oltre che alle riflessioni sul consumo di carne in generale e sul vegetarismo. Il volume in questione si intitola "Se niente importa" e in Italia, come "Ogni cosa è illuminata", è edito da Guanda.

Alla prossima!

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