Questa volta voglio proprio esagerare, rovinarmi, voglio parlare non di una singola verdura, ma di una famiglia intera che noi conosciamo bene e della quale i componenti ci piacciono tanto.
I membri di questa famiglia verdognola sono spesso metafore che usiamo nei discorsi: “metti del sale in zucca”, “ti spacco il cocomero”, “hai un bel cetriolo”, “ti devo 10 zucchine”(questo almeno lo dicono spesso i personaggi di Irvine Welsh) e così via… quindi, visto che sono così popolari, perché non approfondire un po’ il discorso? Se lo meritano.
Veniamo al succo del discorso, le cucurbitacee.
Dunque, le cucurbitacee a noi più note sono essenzialmente queste: la zucchina, la zucca, il cetriolo, il cocomero e il melone. Sono sicura che mangiando due o più di questi insigni esponenti della casta vi sarete di sicuro accorti di come avessero in comune a volte l’aspetto, altre la struttura, altre proprio il sapore. Non so voi, ma le volte che ho addentato la polpa di una zucca fresca (che si sarà contorta dal dolore per questo, me ne rammarico) ho subito pensato al melone giallo (un altro caduto sotto le mie implacabili fauci). Magari non ci si fa subito caso perché li troviamo in stagioni diverse o perché la loro stazza varia da tipo a tipo, ma i vegetali di cui sopra fanno parte tutti della stessa specie, cioè appunto le cucurbitacee.
Questi vegetali sono di origine tropicale e ospitano tra le loro fila davvero un numero impressionante di specie e generi, rispettivamente qualcosa come 825 e 119, anche se poi noi conosciamo sempre le solite cinque. Il loro nome, a quanto sembra, deriva da “corb” che starebbe per “attorcigliarsi“, verbo che fa riferimento al tipo di pianta rampicante contorta da cui derivano i frutti.
Nonostante le dimensioni grandemente variabili tra di loro e le stagionalità piuttosto sparpagliate (si pensi al cocomero che prevale in estate, mentre la zucca è tipica dell’autunno inoltrato, contro le zucchine che bene o male troviamo tutto l’anno), le cucurbitacee hanno sicuramente in comune delle proprietà per noi benefiche, in primo luogo l’altissima presenza di acqua, da cui sono quasi interamente costituite. Tanta acqua significa un apporto veramente ridottissimo di calorie, una sazietà piuttosto veloce (quindi si è pieni ma con nulla!), un‘azione depurativa eccellente tramite stimolazione della diuresi e, soprattutto, un‘alta idratazione per il nostro organismo, in particolare per la nostra pelle.
Ogni cucurbitacea ha poi delle varianti, ovviamente: il cocomero e il melone, ad esempio, forniscono anche una buona quantità di zuccheri che sono presenti sotto forma di fruttosio nella ricca polpa da cui sono costituiti (perciò d’estate sono perfetti); la zucca contiene alte dosi di betacarotene che la rendono un’efficace antiossidante; le zucchine sono dei depuratori naturali e favoriscono la digestione; il cetriolo è così consigliato dai dietologi poiché contiene un acido importante, l’acido tartarico, che impedisce ai carboidrati degli altri alimenti di trasformarsi in grassi e di crearci quei fastidi di colesterolo e quant’altro da cui tutti vogliamo tenerci alla larga.
Oltre a ciò, è proprietà comune a tutte le cucurbitacee la presenza più o meno notevole di vitamine A, E e C, che, come dicevo, le rendono ottime alleate per avere sempre una pelle bella fresca, luminosa e idratata.
Nel caso poi di melone e zucca, va aperta una parentesi per quanto riguarda i semi, che in molti consumano con grande piacere (mia madre per un certo periodo ne è stata ossessionata!): anch’essi hanno i loro bei pregi e infatti non solo sono buoni e gradevoli da impiegare nella preparazione di piatti e guarnizioni, ma sono anche ricchi di antiossidanti che contrastano i radicali liberi e, last but not least, svolgono un’azione protettiva contro parassiti vari (come la tenia) e roba poco simpatica come la prostata. Attenzione però, se consumati d’estate in massicce quantità potrebbero farvi scaturire qualche infiammazione intima, quindi occhio!
Insomma, queste cucurbitacee se non fossero solo vegetali, sarebbero da sposare!
E poi ci prendono in giro quando diciamo che ci piacciono i cetrioli… ahah!
Alla prossima!