Era da un po’ che volevo scrivere questo post, ma per un motivo o l’altro ho sempre rimandato, anche perché l’argomento merita di essere affrontato con la giusta sensibilità. Perché alla fine della fiera si tratta sempre di questo, di sensibilità.
Oggi parliamo del famoso discorso di James Aspey, di cui inserirò il link poco sotto. Ma facciamo un passo indietro: chi è James Aspey?
Il bel vegano muscoli e tatuaggi (in tre parole abbiamo riassunto l’uomo dei sogni di tante vegane) è un attivista australiano molto famoso in madrepatria - e non solo -, che tra le diverse battaglie personali annovera la vittoria contro il cancro, un anno votato al silenzio in favore della pace sulla violenza, e la meditazione tramite Vipassana.
Non conoscevo James Aspey fino a un mese fa (non è che uno può conoscere tutto), e ciò che l’ha prepotentemente portato alla mia attenzione è stato un video condiviso su Facebook da Veganuary.
Veganuary (che si legge “vegenuary”) è un’iniziativa gratuita promossa in UK per invitare le persone a iniziare il primo mese dell’anno nuovo provando il veganismo. Una volta iscritte, riceveranno a casa il “kit di iniziazione vegan”, con guide, cibo e consigli, e potranno godere del supporto della community. Se al termine del mese di Gennaio saranno rimaste contente del percorso, potranno continuare, altrimenti la ricorderanno come un’esperienza di vita.
Al fine di convincere quante più persone possibili ad aderire alla campagna, Veganuary ha condiviso sulla pagina Facebook diversi articoli e video. Uno di questi era il discorso di James Aspey, un video di 10 minuti in cui il giovane spiega come e perché è diventato vegan oltre dieci anni fa.
Mi rendo conto che, nonostante i sottotitoli, non tutti conoscano l’inglese, quindi vi racconto in soldoni cosa dice James nel video.
Tutto comincia quando gli viene diagnosticato il cancro dieci anni fa. Durante la malattia, James comincia a mangiare, e, di conseguenza, ingrassa, mettendo su 25 chili. Grazie a un personal trainer, il ragazzo riesce a perdere i chili in eccesso, e scopre anche una nuova passione: aiutare gli altri. Decide così di diventare lui stesso un personal trainer, e inizia a lavorare sulle navi da crociera. Un giorno, su una di queste navi, incontra un “uomo saggio” dall’India, che gli racconta di essere vegetariano da oltre 20 anni. James, che non aveva mai scommesso una cicca sul vegetarismo, ispirato dalle parole dell’uomo, decide di sfidare i suoi pregiudizi e provare a essere vegetariano per una settimana. Incredibilmente, al contrario di ogni sua aspettativa e credenza, dopo soli tre giorni senza carne, James si sente pieno di energie, si sente bene. Decide così di diventare vegetariano per salute, lui, che era abituato a mangiare bistecche a colazione.
Dopo qualche tempo, a seguito della scoperta delle motivazioni etiche, James si documenta su ciò che avviene nei mattatoi, e decide di diventare nuovamente vegetariano, stavolta per etica.
Passa ancora del tempo, e James viene a conoscenza del fatto che un suo amico è diventato vegano. Ancora una volta, il ragazzo cerca informazioni, e rimane sconvolto da quello che si cela dietro l’industria casearia e delle uova. Prende quindi la decisione di dissociarsi da quel mondo fatto di violenza e tortura, che dietro di sé non nasconde che becere ragioni quali il gusto, la tradizione, l’abitudine, la convenienza.
James afferma “riconosco l’ingiustizia quando la vedo, riconosco la sofferenza. E non voglio siano associate al modo in cui io scelgo di condurre la mia vita. I peggiori criminali su questo pianeta -stupratori, pedofili, assassini - non subiscono quello che noi infliggiamo agli animali, che sono le creature più innocenti, solo per il gusto della loro carne.”
Questo è più o meno il sunto. Non che la mia sintesi possa rendere giustizia al discorso in sé, ma l’ho scritta per dare la possibilità a chi non può capire il video di cosa stiamo parlando.
Il discorso di James Aspey ha toccato me, che vegana lo sono già, e molti altri che vegetariani o vegani non sono. Molti hanno deciso di provare il veganesimo dopo questo discorso.
Quello che mi ha fatta inalberare è che Facebook ha deciso di CENSURARE questo video perché conteneva brevissimi spezzoni della verità dietro uova, carne e latte. Maialini castrati senza anestesia con un coltello, pulcini tritati vivi, mucche sgozzate. Ah, il perbenismo di Facebook, che se in un gruppo di vegani uno posta la foto di una mucca macellata per dispetto è tutto ok, ma se in un video-verità si includono spezzoni di documentari, allora no, è violenza. Bah.
Non c’è bisogno che ve lo dica, ma concordo con tutto quello che viene detto. Perché ok la salute, il mangiare meglio, ma per me l’unica vera e forte motivazione è l’etica. Perché sì, come è possibile che giustifichiamo atti così crudeli e barbari semplicemente con il gusto? Ci sono molte cose a questo mondo che recano piacere, non tutte però sono legali o prive di sofferenza.
Possibile che anche a fronte della scoperta della verità esistano persone che continuano a dire “ma la carne è buona, non me ne frega niente”? Siamo così superficiali? Io spero di no. Spero che questo discorso faccia riflettere, e spinga a qualcuno a darsi una chance. Perché diventare vegani, soprattutto oggi, si può, e non costa nemmeno tanta fatica.
Io sono diventata vegetariana quasi 10 anni fa, e vi assicuro che rispetto ad oggi era un altro mondo. Molto più limitato, molto più duro. Magari avessi avuto allora il Quorn, i Violife e la MozzaRisella! Eppure ce l’ho fatta. Perché la vita è fatta di priorità e di volontà. E non voglio pensare che siamo tutti insensibili o superficiali.
Quindi, insomma, mettetevi la mano sulla coscienza, guardate il video. Se vi accende almeno una lampadina nella testa, dategli una chance… non vi pentirete.
Alla prossima!