Buon anno a tutti!
Come diceva il Bianconiglio: “è tardi, è tardi!”… e lo è, dannazione.
La programmazione degli articoli in questo periodo ha subito dei ritardi notevoli infatti, questo perché ho preso delle decisioni importanti per quanto riguarda la gestione del blog e delle relative attività sui social. Ma di questo parleremo altrove!
Piuttosto, che fine anno/inizio anno nuovo sarebbe senza la solita classifica dei top e dei flop?
Non mi perdo in inutili ciance perché questo è il terzo anno che ve la propongo, per cui sapete già come funziona (cliccate sui nomi dei prodotti per visualizzarli o leggerne le recensioni, ove disponibili)… iniziamo!
TOP
Hummus Extra Sabra [UK]
L’hummus (o “humous”) è sempre un prodotto da “terno al lotto”: alcune marche sono terribili, altre super buone. In Italia questo prodotto non è diffusissimo, mentre qui lo si trova praticamente dappertutto. L’Hummus Extra di Sabra è seriamente il miglior hummus mai mangiato in assoluto (e ne ho provati tanti!). Arricchito da pinoli e semi, ha una texture cremosa e vellutata che vi farà leccare anche il coperchio della vaschetta. Se non fosse per il prezzo (normalmente un hummus qua costa 50 penny, anche meno a volte, questo costa £2!), lo comprerei ogni giorno. Ottimo per panini, aperitivi, pinzimoni e snack, è il migliore amico dei vegani britannici (e non solo).
Fruit Syrup Sweet Freedom [UK]
La rivelazione dolce del 2016 è stato questo sciroppo, un tempo di nicchia nei negozi bio, ora facilmente reperibile al supermercato (dove costa meno), e perfino su Amazon. Lo sciroppo in questione arriva dagli zuccheri estratti da mela, uva e carrube, quindi è super naturale. Perfetto per fare dolci, zuccherare le bevande e perfino guarnire i pancake al posto del costosissimo sciroppo d’acero. La stessa marca produce anche lo sciroppo al cioccolato e cioccolato e arancia, che restano una chicca prelibata per dessert e bevande!
Fettine Vegane (affumicate e non) IoVeg [IT]
Tornando in Italia, devo dire che le fettine IoVeg sono state una piacevolissima scoperta. Sono in sostanza la traduzione vegana della provola dolce e affumicata. Grandiose per panini, piadine e pizze, il gusto e la consistenza sono identiche a quelle della provola sopra citata, e il costo contenuto, nonché la reperibilità nei normali supermercati, le rende un prodotto alla portata della maggior parte di quei vegani che rimpiangono i prodotti caseari.
Country Pie Linda McCartney [UK]
Non so se in Italia qualcuno venda i prodotti della famiglia McCartney, ma se nessuno lo fa, qualcuno dovrebbe iniziare. Non tutti i prodotti McCartney sono vegan, ma queste country pie della compianta Linda lo sono, e rappresentano un’ottima cena alternativa per quando non si ha voglia di cucinare. Non saranno proprio ipocaloriche (quasi 500 calorie a tortino), né esattamente veloci da cucinare (richiedono 30-40 minuti), ma sono gustose, e se accompagnate da un bel purè con verdure al vapore e salsa gravy, sono il modo migliore per riscaldare le gelide serate invernali.
Vegan Pesto con Tofu Biffi [IT]
Chiunque osi criticare il Pesto alla Genovese versione vegan di Biffi, dovrà passare sul mio cadavere! Avendo provato la versione vegan della Saclà, posso dire che questo è di gran lunga superiore, e non solo a quello Saclà. Credo sia il pesto più buono mai mangiato, per consistenza e sapore. Perfettamente digeribile, contiene tofu ed è senza aglio. Veramente buonissimo, le vostre tagliatelle urleranno dalla gioia ogni volta che le condirete con questo prodotto!
Panna da cucina Oatly [IT] [UK]
Sono fiera di annunciare di aver abbandonato per sempre Alpro e i suoi prodotti, inclusa la famosa panna da cucina, di cui non trovavo sostituti decenti. La panna d’avena Oatly garantisce gli stessi risultati culinari della panna da cucina Alpro, ma senza la poca trasparenza dell’azienda belga, che a parte i suoi improbabili tweet, ormai appartiene a Danone (lo sapevate, no?).
Marshmallow vegetariani Freedom [UK]
Uno sfizio da regalare nella calza della Befana, da aggiungere sulla panna vegan di una bella cioccolata, o da gustare per il puro piacere di viziarsi senza l’odiosa presenza della gelatina animale. Questi marshmallow vegetariani (e vegani) sono morbidissimi, gustosi e disponibili in diversi gusti. Il loro unico difetto è che durano troppo poco e costano troppo!
Nocciolata senza latte Rigoni [IT]
La Nocciolata senza latte di Rigoni è stato uno dei miei prodotti preferiti del 2016. L’ho consumata in UK grazie a un’adorabile follower che me ne ha spediti ben due barattoli, e poi in Italia durante le vacanze. Al contrario di molti, io non ho percepito il sapore dell’olio di semi, anzi, ho trovato la consistenza e il gusto cioccolatoso davvero notevoli, caratteristiche che rendono la Nocciolata ideale per qualsiasi merenda, dolce o colazione. Superpromossa!
Formaggio stile Cheddar (“Gary”) Sainsbury’s [UK]
A settembre si è parlato tantissimo di “Gary”, il formaggio vegan dalle molteplici versioni introdotto in UK dalla catena di supermercati Sainsbury’s, uno dei pochi che ancora non si era lanciato nella mischia dei prodotti “free from”. Questa variegata linea di formaggi è a base di olio di cocco solidificato, e conta diverse versioni, dallo spalmabile bianco a quello alle erbe, dalla forma grattugiata e quella a blocco solido in stile feta, cheddar, cheddar alle cipolle caramellate e il wenslaydale ai cranberries. Il prezzo contenuto (che va da 1.65 a 2.25 sterline a pezzo) e il gusto gradevole lo rendono un prodotto altamente competitivo, che per quanto mi riguarda ha superato la prova. Se non sapete come mai è stato ribattezzato “Gary” fate un giro su internet e lo scoprirete ;)
Hippeas chips [UK]
Una vera rivelazione queste Hippeas, il corrispettivo vegan e più o meno salutista delle formaggiose “Puff”. Dalla tipica forma a mezzaluna arrotondata, queste patatine sono a base di farina di ceci e sono davvero gustosissime, oltre che proteiche. Si possono trovare in versione al pepe, alle erbe, piccante e al curry. La mia preferita in assoluto è quella alle erbe, di cui potrei mangiare anche un intero camion se ne avessi l’occasione.
FLOP
Salsicce Fry’s Family [IT] [UK]
Gesù, Giuseppe e Maria. Ci troviamo davanti a un capolavoro dell’orrore che manco Dario Argento. Trascinata dall’entusiasmo per nuggets e cotolette stile pollo, mi sono detta che le salsicce Fry’s Family non sarebbero potute essere da meno, soprattutto considerando che la salsiccia da hot dog è uno dei surrogati più facili da replicare in generale. Quanto mi sbagliavo. Queste salsicce sono una delle cose più immangiabili mai assaggiate durante i miei quasi 33 anni di vita. Tremende. All’inizio sembrano completamente senza sapore, ma poi il retrogusto da cibo per cani ti assale il palato e in un baleno ti rovina la cena. Bocciate (e mi dispiace, perché i prodotti stile pollo di questa marca sono fantastici).
Tofu Sea Cakes Clearspot
No. Semplicemente no. Mi accosto sempre con gran diffidenza ai prodotti a base di tofu che scimmiottano gli antenati onnivori, e ne ho ben donde. Pensavo che queste “sea cakes” (ovvero polpette di pesce) fossero un po’ meglio (le avevo perfino impanate come da suggerimento!), soprattutto ora che mi sono assuefatta al gusto del tofu. La verità, invece, è che restano insapore, con un vago alone di alga marina proveniente da una qualche discarica. Insomma, puzzano di pesce e non sanno di nulla. Cosa si potrebbe desiderare di più?
Ravioli di Mopur (Le Ricette Vegane di Erik) Vegan Ok [IT]
Ignoro chi sia questo Erik, ma un consiglio glielo voglio proprio dare: lascia perdere, amico. No, davvero, la cucina non fa per te. Tutto in questi ravioli di Mopur è sbagliato, dalla pasta sfoglia trasparente e plasticosa (ricorda vagamente la colla vinilica stesa e lasciata seccare) al ripieno, che non è altro che Mopur nudo e crudo passato in un tritatutto. Sono davvero uno dei prodotti più flopposi di tutto il 2016, e certo non li consiglio a nessuno, a meno che non vogliate fare un bel Pesce d’Aprile a qualche amico onnivoro.
Tenerotta Valsoia [IT]
Questa “vegan ricotta” della nostrana Valsoia dovrebbe essere evitata anche solo per il nome che porta. Al di là di questo, il prodotto lascia piuttosto indifferenti, dal momento che non si può certo accostare a una vera ricotta, e che il gusto ricorda più uno scialbo budino di riso che altro. Spero che un giorno Valsoia migliori la qualità di tutta la sua gamma, ma che soprattutto scelga nomi un po’ meno, come dire, opinabili.
Cotolette impanate vegan “chicken style” Quorn [UK]
Non è che abbiano un brutto sapore, è solo che non si sono rivelate ciò che mi aspettavo. Le cotolette simil pollo vegetariane di Quorn sono buonissime, quindi mi chiedo come mai quelle vegan, che in fin dei conti prevedono la sola eliminazione dell”albume dalla ricetta, possano avere un gusto tanto diverso (e una consistenza vagamente cartonica). Ripeto, non è che che non siano mangiabili, ma per quel che costano (2.50£ per 2 cotolette contro i 3£ di quelle Fry’s Family, che sono 4), mi sembra ci sia ancora molto da lavorare…
Dolce Natale by Probios (panettone vegan) [IT] [UK]
E’ con immenso dispiacere che mi tocca inserire tra i flop questo prodotto in cui avevo riposto tutto il mio entusiasmo natalizio. Chiariamoci, il gusto è davvero ottimo, uguale a quello del panettone (ah no, non possiamo chiamarlo così per copyright, quindi andiamo di “Dolce Natale”). Il motivo per cui lo classifico come flop risiede piuttosto nella sua consistenza, più simile a quella di un biscotto che a quella di un lievitato! Ho fatto davvero fatica a tagliarlo, era durissimo. E’ la seconda volta che mi capita con lo stesso tipo di prodotto, ma di due marche diverse, perciò inizio a farmi qualche domanda sulla veganizzazione del panettone. In più aggiungiamoci (non vogliatemene amici di Probios) che le dimensioni della scatola hanno ingannato non poco: una volta aperta, il veganettone era piccolissimo (come le sue fettine)! E’ bastato appena per due persone… sigh.
Prosociano Violife [IT] [UK]
Chiunque mi conosca sa che per me Violife occupa un posto importante nel mio palato di vegana. Amo i prodotti di questa marca, ed è per questo che quando ho provato il famoso Prosociano, ossia il vegan parmigiano in forma di blocco solido, mi aspettavo qualcosa di addirittura superiore al No-Muh di Vegusto. Personalmente, invece, l’ho trovato piuttosto gommoso e abbastanza anonimo… per farla breve, non mi ha conquistata, anzi, mi ha delusa. Infatti, dopo averlo provato una sola volta, non l’ho più ricomprato. Vegusto vince, mi spiace Violife!
Salatini vegani Righi [IT]
Come poter scordare questo abominio culinario mascherato da surgelato? I fantomatici salatini vegan dagli sciapi ripieni per gente da dentiera… non voglio neppure ripetermi, vi rimando direttamente al link della recensione in questione (cliccate sul nome)!
Tavoletta al Matcha Tea de Il Modicano [IT]
Mi sembra di aver dichiarato in più di un’occasione la mia predilezione per il tè verde Matcha, motivo per cui quando ho visto questa tavoletta mi sono venuti gli occhi a cuoricino. Peccato che poi, una volta mangiato il primo quadratino, l’entusiasmo sia sprofondato nella fossa delle Marianne. Ho recensito positivamente altre tavolette de Il Modicano, brand sempre attento agli ingredienti e al proprio packaging, ma questa volta mi sento di bocciare il prodotto in questione, perché il gusto amarognolo del Matcha prevale su qualsiasi altra cosa, tanto da non sembrare neppure una tavoletta di cioccolato. E’ una tavoletta. Di cosa, lo lascio decidere a voi.
Free From Sour Cream Tesco [UK]
Se ci si vuole dilettare nella preparazione di taco e burrito, non si può rinunciare alla panna acida, o sour cream. Purtroppo, essendo panna, l’originale non è vegan, ma ecco che Tesco ci viene incontro con le sue magie per alleggerire il vegan-fardello. Tuttavia questa sour cream sa al 95% di cocco e di “sour” non ha un benemerito nulla. Il suo gusto dolciastro e “coccoso” la rende più assimilabile a uno yogurt cremoso, e sinceramente, dopo averla provata in un taco io stessa, non mi sento di caldeggiarla.
Bene signori e signore, questi erano i 10 top e i 10 flop del 2016!
Che li proviate o meno, poco importa, l’importante è che viviate un 2017 all’insegna del veganismo selvaggio!
Alla prossima!