Buongiorno signori e signore!
Un po’ di giorni fa una mia amica mi ha confessato di stare imparando l’arte dei frullati. Vorrebbe aggiungere dei frutti esotici ai suoi preparati, ma quando si tratta di sceglierli mi ha detto di avere dei dubbi: come distinguerne uno giunto alla maturazione giusta da uno che non lo è? Se per mango e papaya la cosa non è difficile, ciò che mette in crisi la gente è l’avocado.
Noi italiani di avocado non ne sappiamo granché. Non è un frutto tipico delle nostre parti, si è diffuso solo di recente e non ne conosciamo le varietà. A dirla tutta, l’avocado è anche parecchio costoso, un motivo in più per prestare maggiore attenzione alla sua scelta.
Non ci crederete, ma quando vado al supermercato e mi avvicino agli avocado, immancabilmente qualche signora mi chiede consigli e si affida a me per la scelta. Che abbia scritto in faccia che sono una tipa da avocado? Non saprei, ma puntualmente succede.
In effetti confesso che una certa esperienza in materia di avocado la posseggo. Quando vivevo a Londra, ho lavorato per un anno in una cucina messicana molto “cool” (Chilango, se passate da Londra fateci un salto, i suoi burrito sono grandiosi!), che prevedeva la preparazione quotidiana e manuale di tutte le salse proposte, tra cui la guacamole. La guacamole è quella crema verde corposa e irresistibile a base di avocado, che va a condire tacos, burrito, tortillas e compagnia cantante. Per prepararla si devono scegliere frutti maturi al punto giusto, perché devono risultare burrosi, così da essere “spiattellabili” senza fatica. Insomma, da Chilango ho imparato a distinguere un avocado buono da uno che non lo è, e forse questo ce l’ho scritto in faccia (ecco perché le signore al supermercato si fidano di me).
COME SCEGLIERE UN AVOCADO?
Per mia personale esperienza, di avocado ne ho sempre visti di due tipi: quelli con la pelle verdissima, lucida e tirata, e quelli neri e bitorzoluti. I primi potrebbero sembrarvi acerbi, e a volte è così, ma non sempre; i secondi, avendo la pelle più spessa, non sono facili da capire. Se comunque volete essere certi che l’avocado che state comprando è pronto per essere divorato, dovete toccarlo.
Se l’avocado è di quelli verdi siete fortunati: non dovrà risultare al tocco eccessivamente molle, altrimenti significa che è già in stato avanzato di maturazione, quindi dovrete consumarlo dopo un massimo di due giorni dall’acquisto. Non dovrà neppure presentarsi troppo turgido: in questo caso sarà molto, molto lontano dalla maturazione e dovrete attendere a lungo (anche una settimana) se vorrete mangiarlo. Se farete l’errore di aprirlo in questa fase, allora sappiate che non maturerà mai, al massimo si ossiderà, ma la durezza (come il gusto orribile) permarrà fino alla sua morte.
Se siete invece alle prese con quelli neri, sappiate che la loro pelle, che somiglia a una conchiglia, più il frutto sarà maturo, più si staccherà dalla polpa, rendendo la “toccata” molto più complessa. Rischierete addirittura di bucarla, quindi state attenti! Un buon avocado nero è quindi pronto quando la pelle è ben aderente alla polpa e non risulta dura come una pietra. Se notate dei punti vuoti (soprattutto in zona picciolo), significa che l’avocado è troppo in là con la maturazione: regolatevi voi pensando a quando ne farete uso.
COME SI APRE UN AVOCADO?
L’avocado al suo centro ospita un nocciolo molto grosso, ma di facile rimozione. Per aprirlo armatevi di un coltello di quelli per tagliare le verdure; affondatene la lama in un lato, fino a farle toccare il nocciolo, dopodiché fatele compiere un giro di 360°. A quel punto esercitate una leggera pressione che divida le due metà: se l’avocado è ben maturo, si staccheranno senza fatica e il nocciolo verrà via con estrema facilità. Una volte ottenute le due metà, prendete un cucchiaio (quelli da portata sono ottimi) e scavate la polpa, separandola dalla pelle. E’ un procedimento molto semplice… a patto che il frutto sia maturo :)
COME SI CONSERVA UN AVOCADO?
Il consiglio che do in generale è di consumare l’avocado il giorno stesso in cui è stato aperto. Questo perché si ossida con una velocità che ha dell’incredibile. Se lo aprite la mattina, state certi che la sera, nonostante il frigorifero, sarà nero. Capisco però che usarlo tutto in una volta possa risultare oneroso. Il modo migliore per conservarlo, e rallentare questo processo, è lasciare la metà non utilizzata attaccata alla pelle e coprirla con la pellicola trasparente da cucina, in modo che aderisca perfettamente al frutto. Ricordate di non lasciare spazi scoperti, altrimenti prenderà aria e si annerirà comunque. Mi raccomando, anche in questo caso non lasciatelo in frigo un’eternità: l’avocado deve essere consumato in tempi brevi!
COSA CI SI FA CON UN AVOCADO?
Altra domanda che mi viene fatta spesso. Beh, che dire? Potete mangiarlo crudo, da veri crudisti. Potete schiacciarlo e tentare di produrre la guacamole (non posso darvi la ricetta, mi querelano, ahah!). Potete aggiungerlo ai frullati, come consigliavo in un vecchio post. Potete aggiungerlo alle insalate. Potete frullarlo, aggiungere del cacao amaro, dello sciroppo d’agave, della vaniglia e farci un ottimo budino raw. Potete usarlo come ganache per le torte raw. Vista la sua consistenza simile al burro, potete anche usarlo al posto del burro in torte e biscotti! Il suo sapore neutro e il suo alto valore proteico si rivelano una scelta vincente, sempre e comunque :)
Bene, spero di esservi stata utile con questo articolo! Se avete domande, scrivetemi pure un commento qua o su Facebook!
Alla prossima!
Ciao Jules, una domanda : tempo fa ho preso un avocado al supermercato,era nero e ho pensato si trattasse di una diversa tipologia,però la polpa non mi sembrava per niente invitante (completamente marrone) ; tant’è che alla fine l’ho buttato. :(
Che mi dici,ho fatto bene oppure si poteva mangiare?
Seconda cosa : ho trovato queste due ricette e te le vorrei proporre ! :)
https://vegetarianitaliani.wordpress.com/2013/05/08/cheesecake-allavocado/
https://vegetarianitaliani.wordpress.com/2013/05/08/creme-brulee-allavocado/
Se l’avocado ha polpa marrone hai fatto bene a buttarlo, vuol dire che è già andato. Se si annerisce una volta aperto è per la naturale ossidazione, che come ho scritto è rapidissima, se è marrone a prescindere significa che era già marcescente! Per quello è importante tastarlo, se è troppo molle anche no ;)
Grazie delle ricette, sembrano molto interessanti e di sicuro le proverò appena avrò un momento di calma! :)